Il ricco mondo occidentale è sempre più ricco ogni anno che passa. Anche gli asini ormai sanno che questo è in grossa parte dovuto all'intensivo sfruttamento delle risorse (sia naturali che umane) del Terzo Mondo. Mentre noi ricchi diventiamo quindi sempre più ricchi il resto dell'umanità diventa sempre più povero. Non è chiaro quanto a lungo questo giochino possa durare, dato che lo scompenso sta diventando sempre più grande e la natura prima o poi riequilibra tutti gli scompensi con l'implacabile processo dell'entropia, spesso passando attraverso la magia delle catastrofi. Facciamo tuttavia finta che il gioco possa andare avanti abbastanza, e divertiamoci ad immaginare in quale modo ciò potrà influire sui nostri stili di vita e sullo sviluppo delle nostre personalità, o invece no.
La maggior parte degli esseri umani sono stupidi. Questa è una nozione elementare che qualsiasi persona intelligente dovrebbe avere ben presente. Curiosamente, si tratta di una nozione in possesso anche degli stupidi. Qualsiasi stupido si lamenterà infatti sempre della stupidità degli altri, proprio come se egli non fosse stupido. Questo avviene in virtù del fatto che la natura ha inventato i mimi. Buona parte degli stupidi è perfettamente in grado di mimare l'intelligenza, capacità che può condurre anche a notevoli risultati professionali come una cattedra d'università, un impiego da giornalista o una laurea in medicina. Ma non divaghiamo. La conclusione che possiamo trarne è che non tutti gli stupidi hanno l'aspetto da stupidi, mentre non tutti gli intelligenti sembrano intelligenti. D'altra parte, prendete un soggetto umano incontrovertibilmente intelligente - un genio, un tizio molto più intelligente di voi - e passatelo al setaccio di un'analisi stringente ed implacabile. State pur certi che a furia di spremere e distillare, distillare e spremere, tolta quella piccola porzione di splendida ed originale genialità che lo distingue, gran parte di ciò che avanza è il solito concentrato frappé di stupidità assortita che avreste potuto estrarre anche da qualsiasi idiota. Se è quindi vero che molti stupidi si comportano come se fossero intelligenti, è altrettanto vero che tutti gli intelligenti sono intrinsecamente anche stupidi.
Tutto ciò succede perché la natura non è del tutto stupida, e quando ha inventato la stupidità sapeva benissimo a cosa sarebbe servita. La stupidità è infatti il collante principale che tiene unita una società umana. E' la stupidità che rende tutti gli individui, gli intelligenti compresi, fondamentalmente prevedibili. E la prevedibilità delle azioni di chi faccia parte di una società è un elemento imprescindibile per la tenuta della società stessa. Una società è infatti un ingranaggio complesso, un po' come un'automobile, ma molto di più. Se le parti che compongono l'ingranaggio non fanno tutte fedelmente la loro parte il meccanismo s'inceppa e non funziona più. Potrebbe un'automobile funzionare se il carburatore, tutte le mattine, s'interrogasse sul senso ultimo della propria funzione di carburatore, prima di decidere se mettersi a carburare anche quel giorno oppure no? Se il motorino d'avviamento decidesse che una vita trascorsa con l'unica funzione di accendere un motore più grosso non valga la pena di essere vissuta, e d'un tratto, anziché accendere il motore, si mettesse a comporre poemi? Se lo sterzo per una volta compisse un gesto creativo sterzando in direzione opposta a quella impartita dal volante? La società umana si regge sul fatto che tutti gli ingranaggi che ne fanno parte siano stupidamente convinti di essere l'attività che svolgono. Questo vale per i netturbini come per gli avvocati, per i macellai come per i politici.
Bene, il procedere del progresso tecnologico, unito al procedere dello sfruttamento del Terzo Mondo, rende nel mondo ricco progressivamente sempre più obsoleti un numero crescente di funzioni (ingranaggi) in passato indispensabili. La produzione di quasi tutto si sta rapidamente spostando nei paesi del Terzo Mondo dove la manodopera costa meno. Si continua a lavorare e produrre anche nei paesi ricchi, ma sempre di più ciò avviene solo per pura coazione a ripetere. Ad esempio, nei paesi ricchi l'industria mineraria e siderurgica lavorano ormai in perdita secca, ovvero rimangono aperte solo per compiacere chi ci lavora dentro. In futuro ciò avverrà verosimilmente anche per tutti gli altri tipi di produzione. D'altra parte, che senso ha (e avrà) mettere al lavoro un costosissimo operaio occidentale ricco quando c'è il resto del mondo povero che abbonda di gente disposta a fare di tutto per un tozzo di pane? In futuro (se il gioco reggerà), lo schiavismo dislocato (già operante) verrà ulteriormente perfezionato, e tutta la produzione di tutto ciò che serve al mondo ricco si compirà nei paesi poveri (che ovviamente dovranno rimanere poveri per consentire al mondo ricco di rimanere ricco). Attenzione: questo non è un discorso ideologico (come potrebbe apparire ad alcuni). E' la pura descrizione di una parte di ciò che avverrà nel mondo se il gioco in corso continuerà a reggere, descrizione mondata da qualsiasi giudizio. Come una volta disse Alessandro Testa, il giudizio è la scorreggia del pensiero. E' quindi un gesto da limitare in pubblico, aggiungo io.
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