Uno spettro si aggira per il pianeta: è quello della fantascienza. Già perché forse non tutti sanno che la fantascienza è morta e anche da un pezzo. Un dibattito lungo – e per certi versi anche noioso – che si impernia fondamentalmente su una questione che può essere così sintetizzata: la realtà ha vinto sulla fantasia (fantascienza), oggi viviamo in un mondo pieno di science fiction (la tecnologia e la scienza hanno raggiunto vette inimmaginabili e la fantascienza non riesce a speculare efficacemente su tali vette) e di conseguenza è morta. Quest’ultima affermazione trovava già nel filosofo e sociologo francese Jean Baudrillard, che ne scriveva proprio alla fine degli anni Settanta, uno dei massimi cantori.
Non siamo, forse, sulla soglia di un’accelerazione (per usare un termine caro a scrittori come Vernon Vinge e Charles Stross), ma poco ci manca.
La verità è che forse la fantascienza ha vinto sulla realtà, e senza rendercene conto siamo già parte di un romanzo (inedito) di Philip K Dick.
Alcuni segnali sono abbastanza chiari. Recentemente, il ministro della difesa giapponese – il Giappone, per chi non lo ricorda, è una delle maggiori potenze del mondo, mica bruscolini – ha candidamente dichiarato di essere preoccupato per il fatto che il suo paese non sarebbe pronto a difendersi da un’invasione aliena.
“Nei film di Godzilla - ha dichiarato Shigeru Ishiba, il suddetto ministro - vediamo spesso l'esercito giapponese schierarsi contro il mostro, ma nessuno si pone il problema di quali siano le basi legali per farlo”. Ma non basta. Ricordate? Siamo in un romanzo di Dick e un po’ di sano e robusto complotto non guasta.
“Non è più possibile ormai negare che gli oggetti volanti non identificati ci sono, e sono controllati da qualche forma di vita”, si è affrettato ad aggiungere Ishiba.
Qualcun altro del governo giapponese – per la cronaca il capo di gabinetto del governo, Nobutaka Machimura – non ha voluto essere da meno, dichiarando che personalmente crede nell’esistenza degli UFO.
La notizia, ovvio, ha fatto il giro del mondo, ma in fondo è passata come una semplice curiosità, niente di più. Ci si sarebbe aspettata una reazione diversa: un ministro di un paese occidentale che afferma che gli alieni esistono, meritava almeno la prima pagina ed un titolone a nove colonne, anche quando è arrivata la smentita ufficiale del governo. O no?. E invece, niente. Tutto ciò puzza sempre più di complotto interplanetario.
La verità è che gli alieni sono già sbarcati a Roswell, nel New Messico. Ma non solo. Abbiamo già recuperato tutta la tecnologia che poteva essere recuperata dal disco volante e abbiamo fatto, così, tanti passi in avanti nelle varie scienze. Per chi non ci crede, consigliamo di visionare il noto documentario Roswell (della durata complessiva di tre stagioni e 68 episodi): una vera miniera di rivelazioni.
La verità – e questa è la notizia - è che la fantascienza ha così impregnato la realtà che se alzassimo il naso all’insù e vedessimo un enorme disco volante, penseremmo che si tratta della nuova campagna pubblicitaria di Oliviero Toscani (quello dei manifesti per la Benetton [questa pubblicità è stata regolarmente pagata all’autore del presente editoriale]).
Si anche voi che siete a Lucca, non fate gli gnorri parlando di fantascienza italiana.
Siamo pieni di fantascienza. Cinquant’anni fa, quando cominciarono trapelare le prime notizie di invasioni aliene (con titoloni a nove colonne sui giornali), cose come il cellulare, Internet, innesti artificiali nel nostro corpo erano fantascientifiche.
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