Finora conosciuta nel nostro paese solo per la serie della Compagnia del Tempo, Kage Baker si cimenta stavolta con una storia dove i viaggi nel tempo non esistono, sostituiti dai non meno affascinanti viaggi nello spazio.
L'imperatrice di Marte si inserisce infatti nello sconfinato novero delle opere che hanno come sfondo il nostro rosso vicino, il pianeta di volta in volta minaccia, speranza o semplicemente ultimo rifugio.
E per i disperati rimasti bloccati dopo il fallimento del tentativo di terraformazione della BAC, la British Arean Company, il pianeta rosso resta davvero l'unico rifugio, impossibilitati come sono a tornare sulla Terra per motivi economici, politici o religiosi.
Una delle poche cose che rendono sopportabile la vita è "L'imperatrice di Marte", il locale gestito da Mary Griffith, energica xenobotanica che ha messo le sue conoscenze al servizio dell'arcana arte della creazione della birra.
Alle prese con una miriade di problemi quotidiani, attorniata da strani personaggi, con due figlie sempre più irrequiete Mary riesce comunque a trovare l'orzo necessario per produrre la birra e a mantenere in vita il locale, sia pur tra mille difficoltà.
Ma un giorno un avvenimento imprevisto mette in moto una catena di eventi che sconvolgerà in breve tempo la vita di Mary, la donna si troverà di fronte a scelte difficili e all'ostilità della potente e bigotta BAC.
Tuttavia la donna, aiutata da vecchi e nuovi amici e dalla fortuna che aiuta gli audaci, troverà la forza per combattere, dopotutto è o no l'Imperatrice di Marte?
Un romanzo di frontiera, dove l'ambiente ostile e le misere condizioni di vita dei coloni rammentano sia il west americano che le deportazioni in Australia, pieno di idee e scritto in modo brillante, un buon esempio della nuova generazione di opere ambientate sul pianeta rosso.
Non più marziani più o meno antropomorfi, dunque, ma una situazione ben più realistica, anche se probabilmente un po' troppo ottimistica circa le possibilità di sopravvivere su marte.
Molti dei personaggi riprendono il cliché della frontiera, rudi cercatori di ghiaccio e agricoltori fronteggiano lo strapotere burocratrico che vorrebbe ingabbiarli e dettare le regole della nascente società marziana, altri sono invece più originali, affascinante in particolare la misteriosa figura dell'Eretica, che introduce un tocco di soprannaturale nel romanzo.
L'autrice non lesina certo le idee, tra le quali ci sono le nuove religioni, l'assetto politico di Marte, diviso tra il potere effettivo della BAC e quello nominale della regina d'Inghilterra, la Federazione Celtica, i coloni che cercano di tener duro su quel pianeta ostile, la situazione terrestre, spesso appena accennata.
Molti dunque i temi toccati e le idee introdotte, tanto che probabilmente un respiro maggiore sarebbe stato auspicabile, il finale del romanzo in effetti sembra un po' affrettato, ma forse le avventure dell'imperatrice di Marte non si fermeranno qui.
Nata nel 1952 a Hollywood, California, Kage Baker ha passato 12 anni nella marina statunitense e svolto diversi altri lavori, studiando nel contempo l'inghilterra elisabettiana, tanto da poter insegnare l'inglese dell'epoca.
Autrice prolifica è conosciuta in Italia soprattutto per il ciclo della Compagnia del Tempo, che ha incontrato il favore degli appassionati, adesso iniziano a essere pubblicate anche opere non legate a questo ciclo, e questo non può che farci piacere.
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