Negli usa è scoppiato il successo televisivo di una miniserie in tre parti dal titolo Tin man, bizzarra reimmaginazione del classico Il meraviglioso mago di Oz di Frank Baum.
Le stranezze si presentano già nella nuova incarnazione di Dorothy: oggi si fa chiamare D.G. e ha il viso buffo e surreale di Zooey Deschanel, che forse avete visto nella brillante Guida galattica per autostoppisti.
Questa Dorothy è una motociclista vagamente ribelle che lavora come cameriera in un ristorante a gestione familiare.
La sua vita viene travolta, letteralmente, quando in piena notte un tornado si abbatte sulla sua casa. Solo che non è un tornado, ma un portale su un mondo parallelo chiamato Outer Zone (notare le iniziali).
Nel contempo su di lei piomba anche un gruppo di soldati che cerca di portarla via, ma i genitori di D.G. lo impediscono spingendola dentro il portale.
Qui la ragazza incontra i suoi nuovi compagni di viaggio: Glitch (Alan Cumming), la moderna versione dello spaventapasseri, che qui ha una cerniera sulla testa perché gli è stato rimosso metà cervello; Tin Man (Neal McDonough, il soldato con i capelli bianchi di Band of Brothers), che non è proprio un robot, ma un ex sceriffo (con la stella di latta, e quindi il soprannome ha un suo senso) condannato ad assistere in eterno al rapimento della sua famiglia; e Raw, il leone codardo, l'unico con un trucco davvero elaborato e che richiedeva ore per essere applicato sull'attore Raul Trujillo.
D.G. dovrà affrontare Azkedellia, la malvagia strega dell'ovest, che sta cercando uno smeraldo in grado di darle potere su tutto il regno di OZ.
Con il suo tono grottesco e satirico, questa miniserie si è garantita 6,3 milioni di spettatori, che per Sci Fi Channel rappresenta il suo successo più grande, battendo di 200.000 persone quello del Taken made in Steven Spielberg.
E non solo: l'emittente aveva dichiarato che Tin Man poteva dare l'avvio a una serie vera e propria, se gli ascolti fossero risultati adeguati; sembrava anche che anche gli attori fossero ben disposti a farne parte.
Con un lancio del genere, ora le possibilità si fanno concrete.
Resta solo da vedere se e quando avremo la possibilità di poter fare anche noi un nuovo viaggio nel magico e folle regno di Oz.
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