I romanzi di Jonathan Carroll hanno sempre un qualcosa di indescrivibile che affascina il lettore e lo tiene avvinto alle pagine delle sue opere, e questa caratteristica la ritroviamo in pieno anche nel recente romanzo pubblicato dalla Fazi Editore con il titolo Gli artigli degli Angeli (From theTeeth of Angels – 1994).
L’autore, classe 1949, è americano e da molti anni si è trasferito in Europa e vive a Vienna. E’ considerato uno dei più originali e visionari scrittori viventi ed è autore di romanzi come Ossi di Luna; Zuppa di vetro e Il mare di legno, solo per citarne alcuni di quelli pubblicati in Italia dalla Fazi.
Le sue storie sono difficili da descrivere: forti e a un tempo delicate, divertenti, forse assurde ma sempre interessanti e avvincenti.
In questo romanzo seguiamo le vicende di tre personaggi: Ian McGann, che in sogno incontra la Morte e da quel momento la sua cambia per sempre; Wyatt Leonard, ex conduttore di un famoso programma televisivo per bambini malato di leucemia che sa di dover morire presto e si reca a Vienna insieme a una sua amica, Sophie, che è alla ricerca del Jesse Chapman scomparso.
Tutti e tre McGann, Wyatt e Chapman hanno a che fare con la Morte e sono alla ricerca di una risposta che paradossalmente sarà trovata da un quarto personaggio: una giovane e bella attrice che stanca del vuoto mondo del cinema si ritira in una villa sul Danubio.
In quale modo queste tre vite convergano lo scoprirà il lettore nello sconvolgente finale aperto.
Dalla quarta di copertina: se potessimo conoscere la risposta alle grandi domande della vita, la nostra esistenza sarebbe forse diversa? Sarebbe migliore, più felice, più serena? E sarebbe più semplice morire, meno doloroso, meno struggente? Tre personaggi, le cui vicende si intrecciano in maniera apparentemente casuale ma indissolubile - lan McGann, Jesse Chapman e Wyatt Leonard - non ne sono così sicuri. Hanno stretto un patto con un minaccioso personaggio dai mille volti che dice di essere la Morte, le cui risposte, arcane e caotiche, non sono valse ad altro che ad acuire il loro struggimento nei confronti della vita. Arlen Ford, giovane e bellissima diva del cinema, invece, è talmente stanca della sua esistenza che neanche il successo e gli sfarzi di Hollywood le procurano più alcuna gioia. Decide di ritirarsi in Austria, nella solitudine monacale di una villa sulle colline viennesi dove l’attende un incontro sconcertante e inaspettato con l’amore, un’esperienza meravigliosa e terribile che la condurrà paradossalmente a trovare la risposta che McGann, Chapman e Wyatt — vecchio amico di Arlen dai tempi di Hollywood — hanno sino a quel momento cercato invano. Un’accorata, enigmatica e provocatoria riflessione sulla morte, l’amicizia e l’amore. Un inno intenso e appassionato alla splendida fragilità degli esseri umani.
Gli artigli degli angeli di Jonathan Carroll (From the Teeth of Angels, 1994), Traduzione di Lucia Olivieri, Fazi Editore, collana Lain 42, pag. 294, euro 18,50.
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