Per i lettori di fantascienza la pubblicazione di un romanzi di James G. Ballard è sempre un lieto evento. Recentemente la Fanucci Editore ha dato alle stampe L’allegra compagnia del sogno (The Unlimited Dream Company, 1979).

James Ballard è nato nel 1930 a Shangai da una ricca famiglia inglese che durante la Seconda Guerra Mondiale venne internata dai giapponesi. Rientrato nel 1946 in Inghilterra lasciò dopo appena due anni gli studi universitari e dopo vari lavori divenne scrittore.

I suoi primi racconti risalgono al 1956, mentre è del 1956 il suo primo romanzo Vento dal nulla (The Wind from Nowhere) che inizia una tetralogia sul genere catastrofico.

Ha scritto un numero enorme di racconti, campo in cui eccelle in maniera straordinaria dove sono sparse a piene mani interessanti idee, le più disparate e dove molti altri autori hanno preso spunto. I suoi racconti sono stati raccolti dalla Fanucci nei tre poderosi tomi Tutti i racconti che li dividono nei tre periodi 1956–1962, 1963–1968 e 1969–1992.

Ballard inoltre è conosciuto anche da chi non legge fantascienza per vari motivi fra cui i film tratti dai suoi romanzi mainstream come L’impero del sole e Crash.

Il protagonista di questo romanzo è un giovane di nome Blake, ha qualche problema e un grande sogno: volare.

The Unlimited Dream company
The Unlimited Dream company

Senza alcuna esperienza ruba un aereo e dopo un breve volo precipita nel Tamigi vicino alla cittadina di Shepperton e qui ha inizio una avventura tra il sogno e la realtà, tra il magico e l’impossibile.

Blake si salva, viene accolto dagli abitanti della cittadina e scopre di essere atteso come un messia, un messia al quale però è vietato andare via.

Un romanzo nel migliore stile di questo bravissimo autore.

Dalla quarta di copertina: Blake, un giovane che ha lasciato la carriera universitaria così come la vocazione ecclesiastica e poi il suo lavoro di scrittore di opere pornografiche, è ossessionato dall’idea di volare. Riesce a farsi assumere all’aeroporto di Londra e ruba un aereo leggero, col quale precipita, nel suo tragitto lungo il Tamigi, a Shepperton. Uno scenario idealmente luminoso per Ballard, ricco di elementi suburbani, intessuto di corsi d’acqua, chiuso da una superstrada, e che ospita uno studio cinematografico. Miracolosamente e in modo misterioso Blake riesce a sopravvivere al disastro, ed esce dall’acqua per immergersi in un mondo che somiglia a un dipinto surrealista, popolato da figure in posa — una dottoressa, una squilibrata e un sacerdote — che tentano in ogni modo di impossessarsi di lui. Blake cerca di lasciare Shepperton, ma la città lo trattiene, e i suoi abitanti per qualche strano motivo sembravano attendere la sua venuta, come quella di un messia odi un eroe dagli arcani poteri. L’aereo scintilla nell’acqua, con all’interno un corpo senza vita, forse il suo. Per i cittadini di Shepperton, Blake compie meraviglie, porta abbondanza ed emana energia sessuale, distogliendoli dalle loro occupazioni e proiettandoli in un nuovo mondo di apocalittiche visioni del bene e del male.

L’allegra compagnia del sogno di James G. Ballard (The Unlimited Dream Company, 1979), traduzione di Luca Briasco, Fanucci Editore, collana Vintage, pag. 255, euro 16,00.