E' una pellicola molto strana questa con protagonista l'affascinante Charlize Theron e l'enigmatico Johnny Depp. Innanzitutto per la sua eccessiva somiglianza con L'avvocato del diavolo con cui ha in comune anche la protagonista. Poi, perché il tipo di fantascienza cui fa appello è un misto tra il cinema SFX degli anni Cinquanta e i moderni episodi di Millennium. Un film particolare dall'andamento eccessivamente prevedibile in cui è solo la regia a tenere alta l'attenzione dello spettatore. Sfruttato pochissimo il talento di Johnny Depp, spinte al massimo le peraltro scarse doti interpretative della Theron con quelle fisiche ridotte al minimo della concessione pudica, La moglie dell'astronauta è una pellicola inutile che sfrutta al massimo l'idea esile del pilota dello shutlle tornato misteriosamente cambiato da un incidente avuto in missione dello spazio. Il resto e' una sequela di luoghi comuni che ­ e qui è il vero mistero ­ come atmosfere e come corso degli eventi tallona platealmente la trama de L'avvocato del diavolo, capolavoro con Keanu Reeves e Al Pacino. Ovviamente ­ ipotizzando un come al solito spiacevole confronto ­ è questo film ad avere la peggio. Tutto è accennato senza mai venire approfondito con la tensione che sale grazie a una regia colta dal punto di vista cinematografico e preparata a dare il massimo nella ricerca di atmosfere rarefatte e ricche di suspence. Ma nonostante la bravura del regista esordiente Rand Ravich, i mezzi esigui e le scarse idee abbastanza confuse fanno crollare il tutto nel finale quasi scontato. Certo sprazzi di tensione si avvertono lungo tutto il corso della pellicola, ma complessivamente il film offre molto poco rispetto alle potenzialità della storia e all'avvenenza dei suoi protagonisti.