Sebbene l'Afrofuturismo non si presenti al suo interno come un movimento omogeneo, coinvolgendo artisti anche molto differenti tra loro, conserva nella letteratura in quanto strumento universale di espressione, la giuntura capace di donarne una continuità concettuale. Scrittori come S. Delany, Octavia Butler e Nalo Hopkinson, contribuiscono dunque a tracciare un punto di partenza dal quale è possibile comprendere lo spirito di questo movimento che negli ultimi anni ha suscitato sempre un maggior interesse negli studiosi di SF. Il genere si presta dunque come metafora. Il robot è il prototipo dello schiavo moderno deportato e oppresso dall'alieno bianco colonialista e oppressore. L'astronave è la nave negriera che solca un cosmo, l'oceano Atlantico, verso il pianeta alieno, l'America, dove si perpetueranno schiavitù e segregazione. Il punto di contatto tra la fantascienza nera e la musica elettronica consiste nell'esperienza di avere già vissuto l'Apocalisse: scrittori come Delany o Butler narrano di mondi sopravvissuti a una catastrofe e di identità negate senza speranza né risoluzione. La visione condivisa è che la mancanza di consapevolezza della propria cultura e storia, sia la causa dello statuto sociale dei neri in America. Un altro esempio cinematografico che può essere ricondotto all'Afrofuturismo è il famoso Matrix Reloaded. Per molti afro americani la serie di Matrix acquisisce numerosi significati. Uno dei temi maggiori che emerge alla visione della pellicola è appunto la necessità di liberare la mente e vedere la realtà del mondo sotto il segno dell'oppressione. Laurence Fishbourne che interpreta Morpheus esprime appunto la necessità ineluttabile per l'umanità di “svegliarsi”(Wake Up). La discriminazione razziale rimane in definitiva un problema fondamentale che non ha avuto risvolti dopo gli anni settanta. La storia africana satura di violenze, soprusi e condizionamenti psicologici ha contribuito a creare nel corso dei secoli una sorta di incoscienza di fronte alla realtà vissuta dal popolo afro. Morpheus considera Neo l'eletto, ovvero l'unico capace di risollevare la situazione e liberare l'umanità dal dominio delle macchine.Anche questo elemento vede una sua corrispondenza nella storia afro americana che ha avuto i suoi eroi considerati come gli unici capaci di svelare l'ignoranza della condizione dei neri d'America: Martin Luther King, Jr., Malcolm X, Marcus Garvey, Huey Newton, Medgar Evers, Patrice Lumumba Kwame Nkrumah, Mandela. I messaggi di questo movimento sono dispersi nella rete, dove cinema, musica e letteratura si incontrano per dar vita a un nuovo approccio estetico capace di fondere punti di vista e prassi differenti per un unico scopo: quello di far sentire la propria voce. L'afrofuturismo è una voce, quella afro-americana che ha altre storie da raccontare sulla cultura, la tecnologia e un possibile avvenire. Esso si presenta come un tentativo di narrare in un modo originale le trame dell'identità, le ritenzioni culturali della diaspora nella moderna tecno-cultura, l'attivismo digitale e le sue dinamiche di accesso, le visioni futuriste dei film afro, video e musica e la relazione tra femminismo a Afrofuturismo. In questo contesto la SF acquisisce un valore speculativo, inserendosi a pieno in una dimensione socio-antropologica. Nel testo di Anna Everett The revolution will be digitez, emerge appunto l'intensità di un movimento che vede spostare il desiderio verso il ciberspazio e le nuove tecnologie, mezzi attraverso cui accedere alla sfera pubblica in vista di una coesione sociale. Sebbene l'argomento si inserisca nel panorama post-moderno dove la crisi identitaria e dell'interpretazione storica sembra avere la meglio, l'Afrofuturismo si mostra come un esperienza moderna per il suo carattere innovatore e rivoluzionario. La ricerca delle proprie radici per gestire meglio il presente e comprendere la condizione che aliena in profondo la cultura africana suggerisce l'occasione di tracciare rapporti tra due differenti culture. Che la fantascienza possa presentarsi come il mezzo attraverso cui attuare questo contatto è in sé stimolante, sia per lo statuto di un genere le cui potenzialità non sono state del tutto riconosciute, sia per chi abbia la possibilità di intraprendere un cammino ricco di scoperte.
Sulle tracce dell'Afrofuturismo
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