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Bocca di vetro
Racconto di Alberto Cola
Suppongo questo sia il momento in cui ci si aspetti sempre che l'autore dica qualcosa di estremamente interessante. Il classico, tanto per iniziare: "parlaci di te". Be', ho sempre pensato che in realtà quello che di interessante l'autore aveva da dire si trova già nel racconto o romanzo che uno si appresta a leggere, o quantomeno me lo auguro, visto che forse state per leggere qualcosa di mio. Ma tant'è, mi tocca, quindi vediamo un po' di raschiare il fondo e scoprire cosa ne viene fuori.
Sono nato nel '67, un anno sfortunato visto che ci si ricorda sempre del '68 con un bel sospiro contestatore, e del '69 per via di quella bazzecola della Luna, ricordate? Ecco, io no, data l'età, e ammetto che un po' mi dispiace. Comunque sono arrivato in possesso dell'età giusta negli anni dirompenti di Edwige Fenech, se questo può servire. Storici anch'essi. Mantengo viva la mia fantasia lavorando come amministratore immobiliare, dopo aver dato quattordici esami del corso di laurea in giurisprudenza ed essermi accorto che, a ben vedere, il diritto privato e la filosofia del diritto non erano personaggi troppo entusiasmanti dei libri che stavo leggendo. Vi chiederete (e anche se non ve lo state chiedendo ve lo dico io): com'è che sei arrivato alla fantascienza? Semplice, perché i primi due libri che ho letto in vita mia, complice la libreria di mia nonna, furono: "La freccia di Cupido" di Barbara Cartland e "La compagna velata" di Liala. Comunque ho appena terminato "L'urlo" di Robert Graves, tanto per dimostrarvi che nel frattempo qualcosa è cambiato. In mezzo ci potete trovare di tutto, persino un po' di fantascienza. Decidere di scriverne, poi, è stato un atto di pura follia. A proposito di cambiamenti, se proprio dovessi identificarne uno legato al piacere di scrivere, scelgo quello capitatomi la sera in cui Franco Forte mi telefonò per dirmi che aveva deciso di inserire un mio racconto nell'antologia "Millemondi - Strani giorni" di Urania. Ancora oggi continuo a pensare che abbia sbagliato numero, ma credo pure che una persona moderatamente intelligente sappia sempre quando è il momento di tacere. Scusate, ma essendo giunto alla fine non posso esimermi dalla classica e mai troppo scontata domanda: sogni nel cassetto? Che diamine gente, ovvio, continuare a dare la caccia alle storie, braccarle negli spigoli del mio cervello aspettando la loro resa e inchiodarle su una pagina.. Almeno finché avrò velocità e fiato per farlo. Poi, amen. Ma nel frattempo mi sarò divertito, contateci.
Padre e figlio
Racconto di Simone Tordi
Sono nato a Firenze nel 1973, ho vissuto in Umbria fin dai primi vagiti. Dopo una laurea in cinema al DAMS di Bologna sono approdato a Roma. Alcune pubblicazioni in varie testate (Liberal, Computergrafica) e una comparsata in un'agenzia di pubblicità mi hanno aperto gli occhi sul mondo reale. Ora lavoro felicemente come Story Editor per le fiction di casa Mediaset (da Sei forte maestro a Elisa di Rivombrosa, passando per Benedetti dal Signore...)
Nel tempo libero divoro libri e film con voracità preoccupante e gusti schizofrenici. Di recente mi sono anche lanciato in una divertente esperienza come sceneggiatore per una serie svizzera (!), dal titolo poco originale (L'avvocato). Scrivo per divertimento cestinando il 90% del materiale prodotto. Tra le poche cose che hanno visto la luce in una pubblicazione professionale, il racconto L'artigiano della celluloide, sulla gloriosa rivista Strane Storie. Il racconto che state per leggere è arrivato finalista all'edizione 2002 del Premio Lovecraft. (Simone Tordi)
Curve dell'altro mondo!
Il cinema ha da sempre affidato la parte più rilevante della sua iconografia alla bellezza femminile, e quello di fantascienza non ha mai fatto eccezione. Anzi. In oltre un secolo di cinema fantastico le eroine (più o meno) sexy sono state molte...
LeggiDio s.r.l. 3
Racconto di Roberto Quaglia
In Italia Roberto Quaglia è conosciuto soprattutto per la sua rubrica Pensiero Stocastico, dove per anni, su Delos, ha pubblicato divagazioni geniali, sempre originali e al limite del paradossale, le migliori delle quali sono state di recente raccolte nel volume omonimo che ha inaugurato la nostra collana Delos Atomi. Ma Roberto Quaglia è anche un brillante scrittore di narrativa. Ha pubblicato soprattutto all'estero, in particolare in Romania, dove vive la maggior parte del tempo, e dove è famoso quanto e più degli autori americani. Al suo attivo due romanzi, Il vagabondo dell'etere e Pane, burro e paradossina, e una raccolta di racconti, Dio srl, che prende il titolo dal suo racconto più famoso, che pubblichiamo qui. (SS)
LeggiIl nonno di tutte le avventure
Questo mese una sfida davvero impegnativa attende la vostra rubrica preferita. Il vasetto "sotto spirito" che state per aprire contiene un personaggio da molti considerato il padre (il nonno?) della SF avventurosa, l'autore che, insieme ad altri mostri sacri di un favoloso periodo di pionieri, distaccò questa corrente (come l'adamitica costola) dal più antico genere dell'Heroic Fantasy. Si tratta del creatore di Tarzan e del capitano John Carter, il mitico Edgar Rice Burroughs
LeggiManuale per Aspiranti Autori: una postilla
Sotto Spirito, la nuova rubrica di Delos dedicata all'umorismo più graffiante, nasce nel segno della continuità. Tempo fa Delos pubblicò a puntate un semiserio "Manuale per aspiranti autori". L'articolo che state per leggere ne rappresenta una tanto bizzarra quanto perfida postilla.
E, a seguito dell'articolo, troverete la presentazione di un gioco letterario aperto alla partecipazione attiva del pubblico. Chi fosse interessato, può andare subito a leggerla.
Manuale per Aspiranti Autori: una postilla
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LeggiThe Avengers Speciale Agente Speciale 1
Non vi sono istruzioni particolari da seguire per addentrarsi in ciò che state per leggere. La Londra degli anni '60 si mischia ad invasori dal pianeta Venere, androidi progettati per impadronirsi del mondo, nanotecnologia ante litteram, case cibernetiche, elite di killer e viaggi nel tempo.
E, per la TV di 30 anni fa, la cosa più fantascientifica di tutte: quattro donne emancipate, intelligenti, perfettamente addestrate a difendersi e a salvare il mondo. Aggiungete un gentleman inglese con bombetta e ombrello, mischiate con una dose robusta di humour inglese, un pizzico di eleganza e di thriller. Agitate forte e lasciate riposare per un istante.
Benvenuti nel mondo di The Avengers.
Sf made in Italy: Nirvana e gli altri
Il cinema italiano non ha mai prestato molta attenzione alla fantascienza. Scarsità di mezzi, forse, oppure semplicemente un riflesso del poco successo che questo genere ha sempre riscosso anche nel campo della narrativa. Eppure un certo numero di produzioni ci sono state, alcune anche molto dignitose. Umberto Guidi ne traccia la storia.
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