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Lo specchio deformante e la casa sull'albero
L'intervento di Anna Feruglio Dal Dan per Diritti al futuro: un tentativo di riconoscere affinità e vicinanze tra chi si occupa di diritti umani e di fantascienza
LeggiCome finì la vecchia Robot
Oggi cura Urania, la pubblicazione di fantascienza più venduta in Italia. Ma la sua prima esperienza di redazione e poi di cura di una rivista di fantascienza Giuseppe Lippi la fece proprio a Robot. Ecco la sua testimonianza in chiave brillante, e qualche considerazione sull'anima di Robot, com'era nel passato e com'è oggi.
LeggiUn giorno di ordinaria fantascienza
Vestiti che friggono, singolari fenomeni fisici ed esperimenti di clonazione umana in questo resoconto sull'avventura del nostro Alessandro Vietti a Passaparola. Ecco i terribili segreti che si celano dietro le quinte...
LeggiChe ne sai tu di un campo di grano?
Tra X-Files e Independence Day, Signs finisce per trascurare il mistero dei cerchi nel grano per diventare una parabola sull'importanza della fede
LeggiMater Maxima Premio Urania 2001
La prima edizione del premio Urania fu vinta, nel 1989, da uno scrittore di Bari: Vittorio Catani. Dopo dodici anni il premio torna in quella città con la vittoria di Donato Altomare. Chiudiamo virtualmente questo cerchio presentando in anteprima la recensione, proprio di Vittorio Catani, del romanzo in uscita a novembre su Urania.
LeggiEurocon 2001 in Romania... sull'isola deserta in mezzo al Danubio
Come Philip Dick è capace di smontare la realtà e di far crollare tutte le certezze. Come Robert Sheckley è capace di riderci sopra. Ma per quanti paragoni si possano cercare, l'unica cosa certa è che Roberto Quaglia è unico. E forse è una fortuna.
LeggiMilano 2019: linea di confine
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di Roberto Perego
ShaKe, 1999
Harlock
Siete pronti per un nuovo tuffo nel passato? Bene, questo mese la vostra rubrica preferita vi offre una seconda occasione per scrollarvi di dosso il peso degli anni, e di tornare come per incanto ai tempi della vostra (nostra?) giovinezza, i tempi mitici di quando portavamo i calzoni corti, andavamo a scuola, giocavamo a pallone nel cortile sotto casa e ignoravamo che il futuro avrebbe avuto le vesti tristi dell'AIDS e dei telefonini cellulari. Rammentate quei tempi, quei pomeriggi appannati e rimpianti trascorsi a colorare lo schermo del TV coi nostri sogni di cartone? Uno dei padroni del piccolo schermo di quei giorni, lo ricorderete, era un certo pirata dal mantello nero e dalla benda sull'occhio, un pirata buono e silenzioso, che solcava i cieli e lo spazio piuttosto che gli oceani. Chi fosse troppo giovane o troppo insensibile per rammentarlo, si levi dunque il cappello, perché parleremo proprio di lui, di Harlock
LeggiDare la parola a chi
Un po' in ritardo a causa di alcuni disguidi, riceviamo un intervento di Domenico Gallo, direttamente chiamato in causa nel dibattito aperto qualche mese fa sull'articolo di Gianfranco De Turris pubblicato su Urania. Correttamente diamo spazio anche a questa opinione
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