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Gli anni del vento
Racconto di Virginio Marafante
Recentemente, Virginio Marafante (Chioggia, 1947) è ritornato a scrivere narrativa, dopo un silenzio durato oltre dieci anni, trovando ospitalità sulle pagine di Delos Science Fiction. Non possiamo non rallegrarci della ricomparsa di un autore di talento che è stato protagonista della scena letteraria fantastica dagli anni Settanta fino alla metà degli anni Novanta.
In questo lasso di tempo, infatti, numerosi suoi racconti, diversificati per tematiche, hanno trovato accoglienza in molte riviste specializzate, ma soprattutto ha pubblicato due romanzi di impronta fantascientifica, Luna di Fuoco (Urania/Mondadori, 1991) e L' Insidia dei Kryan (Editrice Nord, 1980), che hanno vinto rispettivamente la seconda edizione del Premio Urania e il Premio Italia.
Nella vita non fantascientifica, Marafante ha lavorato per molti anni nel campo dell’informatica, interessandosi nel tempo libero, oltre che di narrativa, anche di musica e scienza. Attualmente, vive in una cittadina dell’hinterland milanese.
Gli anni del vento è una storia commovente, piena di calore, fatta di sentimenti, senza rinunciare però a far emergere anche un quadro sociale complesso ed affascinante: i Marconiani, gli Eco, le magalopoli da un lato e le zone agricole dall'altro e l'uso del vento come fonte energetica. Una storia di mare che ci ricorda che i pregiudizi possono trasformarsi in causa di tragedia o in momenti di sincero confronto.
L’uomo che ascoltava le finestre
Racconto di Donato Altomare
Donato Altomare - pugliese di Molfetta (Ba), classe 1951 – ha un doto speciale: è uno narratore versatile, in grado di scrivere sia un racconto di space opera sia uno di fantastico puro, un talento che viene messo al servizio anche di un’immaginazione senza eguali. Altomare, infatti, è ben noto ai lettori di fantascienza e fantastico perché è uno dei nostri migliori autori.
Nella sua lunga carriera, ha scritto oltre duecento opere, tra racconti e romanzi, pubblicati dalle più note case editrici: dalla Mondadori alla Perseo Libri, dalla Solfanelli alla Fanucci, passando per Delos Books, Vallecchi e Besa Editrice.
È stato tradotto nella Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Serbia, Montenegro, Albania, Ungheria, Finlandia e Slovenia.
Tra i tanti riconoscimenti ricevuti, ricordiamo il Premio Nazionale di Letteratura per l'Infanzia "Giacomo Giulitto" - Città di Bitritto (1994), con il romanzo breve L'albero delle conchiglie, edito dalla Casa Editrice Milella; il sjuo primo Premio Urania (2000), con il romanzo Mater Maxima e, più recentemente, il Premio Le Ali della Fantasia (2005) con il romanzo Surgeforas.
La sua attività creativa si estrinseca anche in altre forme. Ha pubblicato poesie in antologie personali e collettive. Fa parte dei poeti della Vallisa ed è componente della redazione della rivista di letteratura La Vallisa, la più longeva in Italia essendo pubblicata dal 1981. Collabora con il mensile Quindici di Molfetta. Ha collaborato con emittenti televisive e radiofoniche. Ha scritto testi teatrali. Tiene conferenze e interventi sulla fantascienza in tutt'Italia e partecipa come giurato a diversi premi letterari.
Uno scrittore, anzi, pardon, un narratore di razza, insomma, che ha fatto della scrittura una vera e propria necessità personale.
Dalla sua fervida immaginazione è nato anche il racconto che vi presentiamo: L’uomo che ascoltava le finestre. Una storia che si pone ai confini del fantastico, del giallo e della fantascienza. Ma soprattutto un racconto d’atmosfera che non mancherà di inebriare il lettore con il suo mistero e la voluttuosa prosa dello scrittore pugliese.
Nova Express: in lotta per il Controllo della Realtà
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Racconto di Dario Tonani
Dario Tonani è nato il 21 luglio 1959 a Milano, dove si è laureato in Economia Politica alla Bocconi e lavora come giornalista professionista al mensile “Ruoteclassiche”.
Grande appassionato di fantascienza, horror e narrativa fantastica, ha cominciato a pubblicare dalla fine dei Settanta. Dal 1979 al 2002 circa sono uscite una quarantina di storie brevi e lunghe sulle più varie testate, sia amatoriali (The Time Machine, Babele, La spada spezzata, The Dark Side, Ucronia, La Lampada di Alhazred, Shining, Diesel SF), sia professionali, fra queste “I grandi della fantascienza” (ed. Il Picchio, Milano), le collane di Perseo Libri (“Futuro Europa”, l’antologia Pianeta Italia), Solfanelli (la rivista “Dimensione Cosmica”), i volumi de I racconti fantastici di Montepulciano, i quotidiani “La Gazzetta del Mezzogiorno” e “Il Secolo d’Italia”, nonché altre pubblicazioni quali L’Eternauta, Oltre…, MC Micromputer, Achab, Akromedia, Raccolte Mille Lire (di Stampa Alternativa), Millemondi, Millemondi Horror, antologie della Solid, Edizioni Addictions, PuntoZero, edizioni Noubs; nonché su alcune webzine (Delos, Archivi del ’900, IT 6). Come si può notare, un’attività svolta con frequenza su testate di nicchia e spesso non espressamente dedicate alla fantascienza, Se da un lato ciò è testimonianza dell’eclettismo dell’Autore, della sua capacità di superare certe “secche” delle pubblicazioni specializzate, per altro ciò ha forse contribuito in tono minore ad una sua meritata “visibilità” presso il pubblico più specifico della fantascienza. Un’attività comunque, quella di Tonani, che non ha mancato di fruttargli ambiti riconoscimenti: alcuni premi Italia (nel 1991 per il suo primo romanzo, La baracca degli angeli neri, Solfanelli; poi nel 2005 per il racconto Giulio del grano, in “Fantasia”, cofanetto di Mille Lire curato da Franco Forte. Nel 1994 ha vinto il Premio Lovecraft per il racconto Garze, apparso sul “Millemondi” Strani Giorni e poi pubblicato sulla rivista Antarés). Nel 2000 da un’idea sua e di Graziano Braschi, che ne è stato curatore, è uscito per le Edizioni Addictions l’antologia Passi nel delirio. Psicopatologia dei racconti, dove a ogni storia segue una scheda psicoanalitica redatta dalla psicologa Anna Maria Palella.
Più che di fantascienza, Tonani è dunque autore d’un fantastico con contaminazioni talora horror, noir, fantascientifiche. La sue storie indugiano su personaggi ai limiti (talora oltre i limiti) del patologico in ambientazioni inquietanti, talora raccapriccianti. Dalle pagine balenano spesso immagini originali, ossessive. E’ il caso – per esempio – del racconto scelto per questa puntata della nostra rubrica “Quando le radici”: Risus sardonicus, storia che presentiamo soprattutto a coloro che ancora non hanno avuto modo di conoscere Tonani. Difficilmente questa insolita vicenda di “chiodi” si cancella dalla memoria. Risus sardonicus risale 1989 e vinse un Premio Tolkien, ma non fu mai pubblicato per le negative vicissitudini dell’editrice Solfanelli. E’ quindi con doppio piacere che presentiamo Tonani inedito, proprio mentre in edicola appare il suo Infect@: un Urania inatteso che ci auguriamo porti successo a Dario e inauguri finalmente una nuova stagione per la fantascienza italiana.
Lo scrittore aggiunge che recentemente ha ambientato nell’universo di Infect@ una serie di storie brevi e conta quanto prima di tornare con un seguito. Insaziabile divoratore di cartoon, vive nell’hinterland milanese con moglie e un figlio di 13 anni. (Vittorio Catani)
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Nessun autore ha saputo rivoluzionare il mondo della fantascienza come ha fatto lui: con un romanzo subito impostosi come manifesto di una nuova letteratura e una manciata di racconti è riuscito a dischiudere un’intera sterminata frontiera immaginifica agli scrittori della sua generazione. Un’influenza che continua a esercitare ancora oggi, e ben oltre i sempre più labili confini del genere. Cantore di un futuro distopico, talento visionario senza pari, se il mondo che ci circonda è come lo conosciamo lo dobbiamo in parte anche a lui: William Gibson.
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