Timothy Leary
Philip K. Dick: il sogno del simulacro
A trent'anni dalla scomparsa, ricordiamo l'autore di Ubik e Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
LeggiHippies!
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di Salvatore Proietti
2008, Cooper, 2008
Le odissee di un decennio: gli anni Sessanta, la fantascienza, l’America
A quarant'anni dal 1968, Salvatore Proietti - critico letetrario ed autore del volume Hippies. Dall'India alla California la road map del '68 (Cooper Editore) - ci racconta quella stagione dal punto di vista dell'America e della science fiction.
LeggiWilliam Gibson: nessuna mappa per questi territori
Nessun autore ha saputo rivoluzionare il mondo della fantascienza come ha fatto lui: con un romanzo subito impostosi come manifesto di una nuova letteratura e una manciata di racconti è riuscito a dischiudere un’intera sterminata frontiera immaginifica agli scrittori della sua generazione. Un’influenza che continua a esercitare ancora oggi, e ben oltre i sempre più labili confini del genere. Cantore di un futuro distopico, talento visionario senza pari, se il mondo che ci circonda è come lo conosciamo lo dobbiamo in parte anche a lui: William Gibson.
LeggiWilliam S. Burroughs: quattro passi nell'Interzona
Tra delirio lisergico e lucida strategia culturale ha scritto una pagina importante della fantascienza senza ricadere mai negli schemi del genere. È stato profeta delle più radicali rivoluzioni artistiche della seconda metà del Novecento, dalla beat generation ai cyberpunk. Scopriamo insieme questo titano della letteratura contemporanea: William S. Burroughs.
LeggiThomas Pynchon: scritture ipertestuali dal margine
Il suo mondo letterario si regge sui pilastri della scienza e della parodia, la sua irriverenza è un’arte esercitata nel nome della conoscenza. Nei suoi libri dipinge un panorama di cospirazioni, governato da forze occulte, la cui comprensione travalica inesorabilmente i tentativi di decriptazione dei suoi personaggi. La paranoia è la quintessenza della sua opera, l’inavvicinabilità il paradigma della sua vita. Di chi stiamo parlando? Di Thomas Pynchon, naturalmente.
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