Salvatore Proietti insegna Letterature anglo-americane all'Università della Calabria, ed è direttore di Anarres. Fra i suoi lavori più recenti, la cura di Henry David Thoreau, Dizionario portatile di ecologia (Donzelli 2017), e saggi su Samuel R. Delany (Leviathan, A Journal of Melville Studies, 2013) e sui conflitti razziali in Philip K. Dick (in Umanesimo e rivolta in Blade Runner, a cura di Luigi Cimmino et al., Rubbettino 2015), e una panoramica storica della SF italiana (in Science Fiction Studies, 2015), oltre alla riedizione della traduzione di Paul Di Filippo, La trilogia steampunk (Mondadori 2018).
Nel maggio 2012, nella sede di Villa Mirafiori dell’Università di Roma “La Sapienza”, si è tenuta una presentazione, organizzata e presieduta da Giorgio Mariani, del libro di Darko Suvin, Defined by a Hollow: Essays on Utopia, Science Fiction and Political Epistemology, pubblicato nel 2010 dall’editore Peter Lang nella collana “Ralahine Utopian Studies” curata da Raffaella Baccolini, Joachim Fischer e Tom Moylan.
Anarres è lieta di pubblicare una rielaborazione di quegli interventi, originariamente presentati in inglese. Per un libro dagli interessi multiformi, si sono riuniti studiosi di ambiti letterari diversi. Per tutti, l’omaggio a Suvin è stato occasione per una riflessione interdisciplinare su utopia, fantascienza e politicità della critica, che auspichiamo possa proseguire. L’attiva partecipazione di docenti e studenti, con una sessione di domande che ha reso la presentazione un autentico momento seminariale della durata di oltre tre ore, fa ben sperare.
Come segno del lungo legame di Suvin con l’Italia, in appendice a questo forum abbiamo provato insieme all'autore a ricostruire, pur con inevitabili lacune, la sua bibliografia italiana.
Insieme al coordinatore dell’evento, ringraziamo la Prof. Caterina Ricciardi (Università di Roma Tre), che aveva parlato dell’attività di Suvin come poeta, in questo e in altri libri, toccando problematiche senz’altro pertinenti alla teoria del fantastico. Ci auguriamo di poter pubblicare in futuro il suo intervento.
Inverno 2013/2014
di Salvatore Proietti
di David Ketterer
Nella sovrapposizione fra diversi modi (apocalittico, mimetico, ermetico) e generi letterari, la categoria dello "slipstream" è complessa e articolata in un'enorme quantità di combinazioni possibili. Nello slipstream l'elemento fantascientifico è presente ma non dominante, anche se può contribuire a determinare le possibili interpretazioni del testo. Il saggio fornisce poi una lettura di due casi: Pattern Recognition di William Gibson, che include un velato indizio di un mondo alternativo, e State of Wonder di Ann Patchett, con la sua esitazione fra realismo (allucinazione) e fantastico (una visione religiosa).
di Salvatore Proietti
Attraverso un'analisi diacronica, il saggio prende in considerazione l'opera di Philip K. Dick come intertesto, nella sua rete di relazione con i discorsi, le mitologie e i presupposti della controcultura degli anni Sessanta, interpretando il suo portato narrativo, in termini bachtiniani, come meditazione dialogica su di essa. Il radicamento di Dick nella corrente dei movimenti oppositivi statunitensi del suo tempo si costruisce attraverso una science fiction "anti-essenzialista" in cui l'etica ha il primato su ogni metafisica e il misticismo è uno strumento tra gli altri per interpretare l'umano. Dick, comunque, presenta le tracce di quel mondo ideologico a partire da una diversa "struttura del sentire", un punto di vista presentato anche in termini di classe che ne rifiuta alcuni degli aspetti dominanti, legati a concetti di individualismo radicale.
di Stefano Carducci
La parabola umana di John Parsons racchiude almeno tre vite: lo scienziato fondatore del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena; l'appassionato che vive da protagonista la nascita della fantascienza negli anni '40 come amico di molti autori; lo sciamano seguace del mago Aleister Crowley. Tre visioni del mondo che Parsons non ebbe alcun problema a conciliare, nonostante l'apparente contraddittorietà della terza. L'ipotesi di lavoro dell'articolo tende a leggere la biografia di Parsons come una fonte di luce che illumina alcune ambiguità di una parte significativa della fantascienza americana.
di Antonino Fazio
La fantascienza presenta fin dalle sue origini una duplice anima: quella di letteratura popolare e quella di strumento concettual-speculativo, teso ad affrontare problematiche di vasto respiro. A partire da questa constatazione storica, l’articolo esplora i rapporti della fantascienza con il mainstream della teoria postmoderna, rimettendo in discussione lo schema tradizionale di una distinzione tra letteratura alta e bassa e rivedendo lo statuto del “meta-genere” della SF sulla base di uno spettro critico che dalle riflessioni di Walter Benjamin risale fino a quelle di Wu Ming 1 a proposito del New Italian Epic.
di Paolo Bertetti
Il saggio passa in rassegna, sulla base di ricerche d'archivio testimoniate dalla filmografia, la presenza della fantascienza nel cinema muto italiano. Purtroppo in parte perduta e normalmente trascurata, questa protofantascienza comprende anche produzioni di grande impegno. Dai viaggi fantastici alle avventure e disavventure di scienziati, da mostri e automi alla guerra aerea, dalle farse comiche al consistente contributo del cinema futurista, emerge un corpus consapevole il cui sviluppo riprende solo a partire dalla fine anni 50.
di Fulvio Ferrari
La mitologia nordica ha sempre svolto un ruolo di primo piano nella creazione degli universi letterari della fantasy. Il XXI secolo vede l’affermarsi di un uso per molti versi innovativo di questa tradizione narrativa e religiosa, non più legato a pretese di correttezza filologica e a nostalgie di ritorno al passato: gli dèi del Nord si mescolano agli esseri umani, si nutrono della loro immaginazione e della loro fede, partecipano alla loro storia. L’articolo prende in esame in particolare tre romanzi: American Gods dell’inglese Neil Gaiman, Gudenes Fall del norvegese Cornelius Jakhelln e Norse Code dell’americano Greg van Eekhout. Pur condividendo la presentazione di una interazione tra mondi, le differenti strategie di rielaborazione del mito e di costruzione dell’universo finzionale contribuiscono a delineare diverse interpretazioni del mondo attuale.
di Salvatore Proietti
di Daniela Guardamagna
di Riccardo Capoferro
di Giovanni Maniscalco Basile
di Salvatore Proietti
di Darko Suvin
di Alessandro Fambrini
Furio Jesi. L’accusa del sangue: La macchina mitologica antisemita, intr. di David Bidussa. Torino: Bollati Boringhieri, 2007. pp. 62, € 8,00
di Salvatore Proietti
Paolo Bertetti. Conan il mito. Pisa: ETS, 2011. € 15
di Alessandro Fambrini
Riccardo Gramantieri. Metafisica dell’evoluzione in A. E. van Vogt. Bologna: Elara, 2011. pp. 426, € 35,00
di Salvatore Proietti
di Alessandro Fambrini
di Salvatore Proietti
di Salvatore Proietti