Curioso leggere oggi il titolo di questo romanzo di Luca Masali, che sembra quasi far riferimento a Pirates of the Caribbean: The Curse of Black Pearl e del suo seguito At World's End. Ma i pirati non c'entrano nulla, la perla è tutt'altro e la fine del mondo in questo caso ha un senso più "definitivo" che geografico.
Il libro era uscito nel 1999 in un numero speciale di Urania e da allora non era più stato ristampato. Ci pensa ora Sironi con una nuova edizione.
Sironi Editori sta riproponendo l'intera opera di Masali, ora è il turno di La perla alla fine del mondo, secondo romanzo di una trilogia ideale, dopo I biplani di D’annunzio, che è stato pubblicato sempre dallo stesso editore nel 2006. Questi due romanzi fanno parte di una annunciata trilogia che ha come protagonista l’aviatore Matteo Campini. il terzo volume sarà intitolato La balena del cielo.
Luca Masali è nato nel 1963 a Torino. Si è fatto vedere nel mondo della fantascienza già nel 1995 su Delos, con articoli e racconti, e dopo poco tempo il suo romanzo I biplani di D’Annunzio ha vinto il Premio Urania nel 1996, uscendo poi sul n. 1296 nel novembre dello stesso anno. Il successo ottenuto sia da parte dei lettori cha da parte della critica è tra i più significativi per un autore italiano, e il romanzo viene quasi immediatamente pubblicato anche in Francia.
Nel 1999 Masali ha confermato la sua grande fantasia e bravura con La perla alla fine del tempo, pubblicato sempre da Urania ma in un numero speciale (1362 bis). Anche questo romanzo è stato pubblicato anche in Francia e in Spagna.
Gli avvenimenti di entrambi i romanzi citati sono situati tra la prima Guerra Mondiale e gli anni ’20, e per il secondo siamo nel 1924. Si parte alla volta del deserto del Sahara per una scommessa tra i proprietari dei marchi Citroën e Renault. Matteo Campini viene assoldato insieme al barman Raoul ed alla ballerina Corinne. E qui parte una interessante e avvincente avventura che si dipanerà tra il loro presente ed un lontano futuro dove sta avvenendo una terribile lotta per il potere tra il Secondo Sultanato ottomano, ormai potenza egemone che è contrastato dalle Tetradi e dai Cyberdervisci. Si andrà anche alla ricerca poi di una fantastica perla dai misteriosi poteri.
Indubbiamente Masali è un bravo narratore e le vicende che racconta tengono il lettore incollato alle pagine dei suoi romanzi.
Dalla quarta di copertina:Primavera del 1924, Montecarlo. In una memorabile sera al Casinò, Louis Renault sfida l’eterno rivale, André Citroën, con un’epica scommessa: andare in automobile da Montecarlo alle sorgenti del Nilo, attraverso il deserto del Sahara. Citroën parte con un equipaggio improvvisato: Matteo Campini, ex aviatore, Corinne Dufour, spogliarellista laureanda in lingua araba, e Monsieur Raoul, raffinato barman. Intanto, in un futuro remoto, si combatte una dura lotta tra il Secondo Sultanato Ottomano e i suoi oppositori: le Tetradi, letali terroriste sciite, e i CyberDervisci, monaci-guerrieri ferocissimi e informatizzati.
Le varie fazioni si contendono il ritrovamento di un’antichissima mummia, che alcuni collegano al Dodicesimo Imam, colui che — secondo la dottrina sciita — non è soggetto alla morte e si manifesterà per annunciare la fine del mondo.
La soluzione di tanti misteri si trova proprio nell’anno 1924: in un allucinante fortino della Legione Straniera costruito all’interno di una grotta, dove i legionari professano un’antica eresia sciita e adorano una perla nascosta in un mostruoso mollusco... La minaccia del potente impero del futuro si allunga così sul XX secolo, incrociando la spedizione di Citroen e Campini in una corsa a rotta di collo nel deserto, contro il tempo e il destino avverso.
La perla alla fine del mondo di Luca Masali (2007), Sironi Editore, collana Questo e altri mondi, pag. 347, euro 16,00.
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