Michael Moorcock, classe 1939, ha attraversato nel corso dei decenni tutti gli aspetti della fantascienza, del fantasy e della letteratura del fantastico in generale. Pur facendosi apprezzare maggiormente come scrittore fantasy, il suo contributo alla fantascienza è stato determinante a cavallo degli anni sessanta, quando alla guida della rivista sperimentale New Worlds lanciò dapprima nel Regno Unito e poi in tutto il mondo quel movimento battezzato New Wave, basato sul rigetto delle tematiche classiche del genere a favore di un approccio più introspettivo, e di cui J.G. Ballard è stato il massimo teorico ed esponente. In occasione dell'uscita del suo ultimo libro, The Metatemporal detective, Moorcock si è lasciato andare a una chiacchierata sulla sua ultima fatica, e indirettamente sulla sua concezione del fantastico.
The Metatemporal detective è una raccolta di racconti basata sulle imprese di Sir Seaton Begg, un investigatore del Metatempo che lavora per uno speciale dipartimento del British Home Office. "con il suo assistente 'Taffy' Sinclair" racconta Moorcock, "Begg attraversa le dimensioni per giungere in mondi alternativi, con lo scopo di risolvere casi la maggior parte dei quali si verificano in momenti cruciali della storia recente. Quasi sempre si trova faccia a faccia con il suo peggior nemico, il Conte Zenith, un albino che potrebbe tranquillamente essere una versione alternativa di Elric, l'eroe di parecchi miei romanzi fantasy. I mondi che Begg visita sono molto diversi dal nostro; ad esempio in nessuno di questi il petrolio viene usato come combustibile, mentre quasi tutti i mezzi di trasporto sono elettrici." Le storie variano molto per ambientazione e intensità: si va dall'indagine sull'omicidio dell'amante di Hitler, commissionata a Begg dai gerarchi nazisti, all'America suddivisa in stati-nazione in guerra tra loro per il dominio della nuova tecnologia del motore a combustione, con dei personaggi che a detta dell'autore "somigliano a Bush e soci."
La prima storia di Seaton Begg venne pubblicata nel lontano 1966, guarda caso proprio su New Worlds, e sono state ispirate dalle avventure di Sexton Blake, detective che spopolava nei pulp magazine degli anni 40 e di cui Moorcock era un avido lettore. "Negli anni 90" prosegue l'autore, "ho voluto che il personaggio venisse coinvolto nelle grandi questioni aperte del ventesimo secolo, sfruttando le ricerche fatte per i miei saggi come ad esempio quello sull'Olocausto." Non mancano le citazioni letterarie, a partire come già detto dall'eroe Elric del ciclo di Melniboné a cui si ispira il Conte Zenith, per arrivare a citazioni di Balzac e della letteratura popolare francese. A proposito del suddetto ciclo, Moorcock ha dichiarato di avere già pronte altre due storie con Elric protagonista, che saranno pubblicate il prossimo anno. Insomma, un Moorcock ancora protagonista, nonostante tutto e, forse, a dispetto di tutti.
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