Samuel Ray Delany è nato il 1 aprile del 1942 a New York City da una famiglia benestante di colore nel Bronx dove ha frequentato una scuola di indirizzo scientifico laureandosi in matematica. Ha insegnato letteratura in alcune Università ed è saggista e critico oltre che scrittore di fantascienza. Importante rappresentante della New Wave nei suoi romanzi e racconti propone spesso la figura del poeta o dell’artista come Rydra Wong in Babel-17, Geo in I gioielli di Aptor, o Sorcio in Nova o the Kid in Dhalgren. Delany ha al suo attivo alcune nomination per l’Hugo e il Nebula per Triton (1977), Dhalgren (1976) e La ballata di Beta2 (1976) e altro, e ha vinto due volte il premio Nebula, nel 1966 con Babel-17 pari merito con Fiori per Algernon di Daniel Keves e nel 1967 con Einstein perduto (The Einstein Intersection). Babel-17 è stato pubblicato in Italia in prima edizione nel 1971 dalla Tribuna, Galassia n. 193 e ridistribuito in Bigalassia n. 28 del 1975 accoppiato con La ballata di Beta2, altro notevole romanzo. La Mondadori lo ha pubblicato in Urania Classici n.130 nel 1988.
La guerra interplanetaria contro gli Invasori si trascina da un ventennio quando l’Alleanza scopre il sistema di comunicazione dei nemici: il codice Babel-17. Rydra Wong, linguista, poetessa, telepate inconsapevole e capitano di astronave viene reclutata dal suo governo per decifrare il codice. La Wong presto scopre che Babel-17 è un nuovo linguaggio che altera la percezione e il modo di pensare di chi lo utilizza. Con queste sue nuove conoscenze Rydra riesce a prevedere quale sarà l’obiettivo del prossimo sabotaggio quindi sceglie il suo equipaggio tra piloti lottatori con impianti di chirurgia cosmetica, suicidi in animazione sospesa, disincarnati in attesa di ingaggio nel cimitero della Città e parte sulla Rimbaud la sua vecchia astronave. Il romanzo fonde space opera e momenti ‘gialli’, battaglie spaziali e poesia, sempre in primo piano il linguaggio e non solo il Babel-17. Delicatissima è la scena nella quale il Macellaio nella sua goffa dichiarazione d’amore a Rydra per una incomprensione semantica sbaglia tutti i pronomi, mentre il sontuoso banchetto offerto dal Barone Ver Dorco riporta alla memoria la cena di Trimalcione
La traduzione, come per l’edizione della Tribuna è di Gianni Montanari, ma revisionata e mancante di alcune poesie della moglie di Delany, Marilyn Hacker.
Babel-17 di Samuel Delany (Babel-17, 2002) Urania Collezione n. 56 (Mondadori) pag.262, Euro 4,90.
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