In questo periodo su Rai Due va in onda Jericho, serie di fantascienza post-apocalittica, sulla quale i giudizi sono abbastanza discordi. Il nostro sondaggio della scorsa settimana quindi ha voluto proprio esplorare le opinioni in merito dei nostri lettori.
Il risultato è decisamente a favore della serie. Solo due persone si sono dette disposte a spedire sacchi di noccioline alla produzione per protestare contro la chiusura, ma oltre la metà dei votanti ha espresso un giudizio decisamente positivo. Anche se una percentuale non indifferente, il 22%, ha dichiarato la propria totale delusione. Tra i dettagli discussi nel forum anche il misterioso riferimento che viene fatto in un episodio che aveva già suscitato curiosità. Secondo uno dei protagonisti, dopo l'11 settembre aerei dell'aeronautica militare italiana avrebbero pattugliato i confini degli Stati Uniti; l'affermazione è stata confermata anche nell'audio originale della serie. Se qualcuno sa qualcosa al riguardo ce lo faccia sapere!
Il sondaggio di questa settimana è più generale e riguarda la fantascienza come genere: letteratura, cinema, televisione, fumetti o altre forme artistiche. La domanda è nata in seguito ad alcune discussioni, anche vivaci, nate in seguito ad alcune infiltrazioni di temi politici in notizie o articoli di fantascienza. Ma al di là della politica in sé, che può interessare o meno e verso la quale alcuni nutrono un senso di repulsione, vogliamo allargare la domanda per chiederci quale debba essere, secondo i nostri lettori, la ragione di esistere della fantascienza, se ne esiste una. Se debba essere soprattutto quello di portarci fuori dal grigiore quotidiano, di farci vedere mondi diversi - orridi o meravigliosi che siano, purché diversi - soprattutto per farci rilassare il cervello e staccare la spina, come una bibita fresca per l'arsura delle preoccupazioni quotidiane; o se debbe avere un senso, un messaggio, un valore sociale o politico o culturale; se possa e debba essere usata per insegnarci qualcosa, per trasmettere un grido d'aiuto o un monito, per aiutarci a vedere il mondo in modo diverso, e magari a cambiarlo.
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66 commenti
Aggiungi un commentoin quasi tre pagine, nessuno ancora ha nominato tolkien. sarà mica perché pete jackson l'ha reso un po' mainstream coi suoi film, vero? il fantasy del buon j.r.r. non è certo poco impegnativo.
Io NON volevo fare mescolanze tra "impegnato" e "bello/affascinante".
Non è detto che ci sia (e non pretendo che ci sia) una sovrapposizione delle due cose in un'opera di SF, perché sia una valida opera di SF.
Parto dal punto di vista che gli scrittori di SF (quelli veri) non sono mestieranti qualsiasi che sfornano solo delle pagine, ma persone che hanno qualcosa da dire. Resta il fatto che lo devono dire in una forma gradevole e piacevole da leggere (l'avventura/evasione/divertimento la metto qui).
Tolkien. Amo il Signore degli Anelli (e da tempi non sospetti ), anche se lo amo soprattutto per la sua parte di pura avventura e di opera letteraria impostata in modo serio. Se intendi impegnativo per questo, OK. Se intendi impegnativo per i presunti "valori" che si vogliono vedere... io sono contrario!
anch'io
guarda, invece secondo me di valori ce ne sono (solo che non sono "i miei" valori)
dipende dal significato che uno vul dare alla parola "impegnativo", suppongo. per conto mio, la letteratura impegnativa è quella che ti obbliga ad analizzarla più a fondo - ti ci devi impegnare, insomma. puoi leggertela quando sei un po' distratto, o molto stanco, ma non riuscirai a gustarla a fondo. la prosa è articolata, curata minuziosamente e spesso ci si può pure distinguere uno stile particolare dello scrittore.
la letteratura di tolkien risponde a tutti i requisiti. "il silmarillion", "ISDA", i vari canti perduti, ritrovati, rimescolati... quanto di più impegnativo è stato fatto nel fantasy.
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cia! benvnta anke a te! sxo ke t troverai ok!
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