Terzo capitolo della saga dei 'Signori dei tranelli', Ocean's 13 è sicuramente più riuscito ed interessante rispetto al confusionario divertissment europeo di un paio di anni fa.

Danny Ocean & Co. stavolta devono vendicarsi di un potentissimo e ricchissimo imprenditore locale che si è forzatamente appropriato del Casinò di uno della loro banda. Per farlo, non esiteranno ad escogitare trucchi sempre nuovi e - soprattutto - non baderanno a spese al punto di rischiare di dilapidare tutti i loro guadagni.

Articolata storia di vendetta, quindi, Ocean's 13 è spettacolare sia dal punto di vista visivo che delle trovate narrative. La truffa elaborata è ricchissima di sorprese e di 'diavolerie' elettroniche, al punto da lasciare sorpreso lo spettatore. Peccato, però, che la meccanicità della narrazione e - soprattutto - l'abusata serie di trovate e di primi piani sui bei protagonisti, sembri avere definitivamente fatto il suo tempo e che a poco o nulla serva avere coinvolto due talenti del calibro di Al Pacino e Ellen Barkin in una trama intrigante, ma - alla lunga - un po' stancante.

Steven Soderbergh opta per una regia acrobatica, ma anche qui ormai un po' 'di maniera' per un film dallo stile meno leccato dei precedenti, ma - al tempo stesso -non pienamente ironico e divertente. Molte scene di gruppo sembrano davvero 'artefatte' con questo o quell'attore che appare non in grado di riuscire a rimanere serio davanti ai colleghi o pronunciando frasi degne dei migliori dialoghi da fantascienza su 'device' elettronici apparentemente più consoni ad un episodio di 24 o di Star Trek che ad un film evoluzione del genere 'truffa - rapina' nel mondo del gioco d'azzardo.

Ocean's 13 pur non risultanto esaltante è comunque una pellicola piacevole per il suo tono e l'originalità delle sue idee.

Peccato che il carisma dei protagonisti, nemmeno loro troppo convinti, non possa alleggerire e strutturare meglio una sceneggiatura serratissima, ma talora un po' ostica nonostante - alla fine - i pezzi del puzzle vadano comunque sempre a ricomporsi.

Particolarmente riuscite alcune situazioni e qualche personaggio: a partire dal sempre straordinario Andy Garcia che si trova, a sorpresa, ad interpretare il personaggio più riuscito di tutto il film.