Robot – Fenomenologia dei giganti di ferro giapponesi. Questo è il titolo di un saggio edito dalla Società Editrice L’aperia e curato da Gianluca Di Fratta.

Come indica in una nota il curatore questo libro era nato in un primo tempo come un catalogo di una mostra dal titolo Robot & Mecha curata per l’edizione del 2005 di Napoli Comicon. Successivamente vari interventi dei vari autori furono riveduti e adattati al nuovo progetto con l’aggiunta di nuovi nomi.

Il risultato è questo volume che vuole fornire una panoramica sulla fenomenologia dei robot giapponesi attraverso analisi dal punto di vista storico, letterario, sociologico, scientifico, cinematografico e ludico che nel loro insieme contribuiscono a dare una visione completa del “gigante di ferro” nell’immaginario orientale.

Il volume, dopo una interessante introduzione del curatore dal titolo “Che cos’è un robot”, è diviso in vari capitoli con lavori di autori quali Alessandro Vietti (collaboratore di Robot e di Delos, saggista scintifico e scrittori di romanzi); Roberta Ponticiello; Alessia Martini; Gianluca Di Fratta; Guglielmo Signora e Marco Pellitteri.

Il volume si chiude con  una completa e utile bibliografia e brevi note sugli autori.

Dalla quarta di copertina: Con l’introduzione dei primi anime di genere robotico nei palinsesti televisivi europei, va gradualmente emergendo nell’immaginario collettivo una nuova percezione del concetto di robot: il gigante di ferro, colosso tecnologico dall’impareggiabile armamentario e dall’indomabile spirito guerriero destinato ad attualizzare l’eterno conflitto tra il Bene e il Male e a ispirare una nuova categoria di valori etici e comportamentali. Ma, soprattutto, a fornire una percezione sempre più tecnologica del Giappone e della sua società. Attraverso un confronto con la storia e la cultura della robotica in Occidente, i punti di contatto tra le due tradizioni e le influenze reciproche sul piano tecnologico, è possibile evidenziare il valore simbolico assunto dai robot in Giappone. In perenne oscillazione tra un passato remoto di antiche tradizioni e il desiderio di avanguardia nella produzione e nell’anticipazione di un mondo tecnologico, l’immaginario giapponese ha conferito a questi ultimi l’aspetto di antichi samurai e li ha trasformati in uno stendardo sul quale campeggia l’immagine di un Giappone che racchiude in sé la ritualità del cerimoniale e la precisione meccanica del congegno. In questo contesto, un ruolo fondamentale è stato svolto dall’industria del giocattolo che per prima ha esportato un’immagine ludica del robot giapponese, ma anche da una cultura cinematografica di genere fantascientifico che sul gigantismo ha imperniato la sua più ampia produzione.

Robot – Fenomenologia dei giganti di ferro giapponesi, a cura di Gianluca Di Fratta (2007), L’Aperia Società Editrice, collana Gli Anemoni, pag. 194, euro 14,50.