Chi non conosce il cinema di Guy Ritchie (Lock & Stock, Snatch e il mediocre Revolver) potrà anche essere interessato dal noir post pulp europeo di Davide Marengo, Notturno Bus.
Peccato che, invece, chi conosce il genere e, soprattutto, chi apprezza l'originalità non potrà non rimanere deluso da questa variazione sul tema 'all'amatriciana' da cui si salva con lode soltanto il grande Valerio Mastandrea. E' grazie al suo carisma e al tuo talento innato che Mastandrea sopravvive a questa galleria di personaggi più finti di una banconota da 22 Euro e, soprattutto, estremamente e sorprendentemente noiosi.
Lento e verboso, inverosimile e il più delle volte irritante, Notturno Bus è una pellicola così in cui la clonazione del noir urbano inglese (Gangster No.1 e - perfino - Life on Mars) si trasforma in qualcosa che, francamente, è meglio dimenticare.
Tutto gira intorno a Leila, una ragazza senza radici, che vive di espedienti e piccole truffe, in perenne lotta per la vita e in fuga dalle emozioni sincere, che rendono fragili. Franz è uno che pensa molto e agisce poco. Ha lasciato l’università ad un passo dalla laurea , fa l’autista di autobus, chiuso in una vita sonnacchiosa. Le uniche emozioni le prova al tavolo da poker, dove perde regolarmente. Il caso spinge Leila e Franz al centro di una lotta spietata per un microchip che può rovinare la carriera di un personaggio molto potente. Un giorno Leila ruba senza saperlo il microchip, sfugge alla morte per un soffio e si ritrova su un autobus notturno... Passo dopo passo, la ladra bugiarda e il timido autista si trovano così, inseguiti da uomini senza scrupoli , agenti dei servizi segreti deviati e non.
Una trama che andrebbe bene altrove e non in Italia. Cattivi inverosimili che utilizzano dialoghi incredibili e inascoltabili, fanno cose che si vedono solo nei film, peraltro, non prodotti da noi. Un tentativo, malriuscito, di entrare in un genere cinematografico che non ci appartiene e che è privo dell'originalità sorniona del Dino Risi di Operazione San Gennaro e del senso di violenza e pericolo del poliziottesco anni Settanta. Un prodotto sicuramente inferiore, per esempio, al brillante e originale Piano 17 dei Fratelli Manetti con il cui stile, invece, ci sono punti di contatto sicuramente a favore dei due fratelli romani.
Cinema. comunque, dalla vocazione interessante quello di Marengo che in Notturno Bus pecca non tanto di presuzione quanto di sapere osare con vero piglio autoriale, stravolgendo una sceneggiatura piatta e facendo di essa qualcosa di diverso e più estremo.
Questo cinema non originale e così rassicurante non serve davvero a nessuno. Notturno Bus doveva potere divertire di più e - soprattutto - essere, almeno un po', più 'acuminato' e teso.
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