300 è di per sé un componimento numerico, formato dal numero perfetto, il tre, accompagnato dal doppio zero, simile in copertina più al simbolo dell'infinito. Volendo elaborare un concetto esoterico da appassionati di numerologia, il tre rappresenterebbe il risolutore dei contrasti creati dalle polarità del due, potente per la sua fermezza nell'ambire allo scopo comune. L'infinito invece, identificabile col numero nove (guarda caso un multiplo di tre) richiama l'eccentricità, rivolta nelle persone che osano il coraggio come movente per cambiare il mondo, dei rivoluzionari.

Il componimento di Tyler Bates si adatta al concetto in maniera autonoma in quanto a ispirazione, ma fedele alla visione del regista Zack Snyder, con 300 alla sua seconda collaborazione. Tecnicamente maestoso, la colonna sonora riprende l'epicità del prodotto conferendogli un'identità propria, volutamente dissimile dalla malinconica melodia di Hanz Zimmer e Lisa Gerard nel capolavoro di Ridley Scott Il Gladiatore, anch'esso citato nella pellicola di Snyder con la toccante immagine di una mano che accarezza i campi di grano. Ma benché il film sia un continuo lottare contro una sicura sconfitta, portata avanti dalla sola volontà di libertà messa al di sopra di ogni altra cosa, il sound ispirato da Bates è quanto mai raggelante nella sua temerarietà. Mette da parte la tristezza di una morte annunciata eleggendo in onore della vittoria morale un coraggioso pezzo d'insieme. Una composizione inseparabile, ogni traccia si mostra come la perfetta continuazione della successiva. Professando eroismo anche nei toni meno alti e lussureggianti, grazie alla suadente voce di Azam Ali, vocalist persiana che conferisce al prodotto un carattere ambivalente, tanto duro quanto mai soave e idilliaco.

Un sound differente, una via di mezzo tra classicismo e modernismo dai toni elettricamente etnici. A volerlo ben vedere dalla distanza, si manifesta alla strenua di un ossimoro inadeguato all'estrema serietà storica in seno all'avvenimento trattato, tuttavia è in questo flusso di associazioni che Miller in primis ha dato vita al suo capolavoro. Venature metalliche si alternano a epici canti gregoriani, morbide melodie si stagliano tra fresche distorsioni elettriche. E se da una parte ci sono coloro i quali si domandano ancora una volta quale sia la canzone di sottofondo nel trailer - Nine Inch Nails, Just Like You Imagined - c'è chi dall'altra parte rimasto seduto a riflettere, si emoziona per un mistico innalzamento al dio del piacere. Bates dispensa, il popolo ringrazia.