Con questa premessa Kim Stanley Robinson ha scritto in modo molto convincente una storia della civiltà a partire appunto dal dopo peste sino ai giorni nostri. Il titolo del romanzo, molto atteso dai lettori, è Gli anni del riso e del sale.
Kim Stanley Robinson non è un autore prolifico, ma è un ottimo autore che sa costruire trame avvincenti e descrivere apocalittici scenari futuri e con poche opere ha vinto numerosi premi. Purtroppo in Italia ha avuto un trattamento veramente indegno, con pochissimi romanzi e qualche racconto tradotto, ma quello che è veramente grave è il fatto che ben due sue serie non sono state poi completate. Infatti della serie “Mars” (Red Mars, Green Mars e Blue Mars) è stato pubblicato solo il primo volume (Il rosso di Marte – Mondadori 1995); della serie “Orange County” (The Wild Shore, The Gold Coast e Pacific Edge) sono stati pubblicati solo i primi due e della terza e più recente serie “Capital Code” non è stato tradotto nulla. Ricordiamo che un solo suo romanzo è stato pubblicato dalla Editrice Nord nel lontano 1986, titolo: Icehenge.

Nel romanzo ora in libreria, partendo appunto dalla totale scomparsa della civiltà europea, l’autore narra l’ascesa di due superpotenze che non saranno “oppresse” dagli europei: la Cina e l’Islam.
Anno dopo anno, secolo dopo secolo ci descrive diversi personaggi dei due popoli, ed è bene notare che i personaggi sono reincarnazioni dei personaggi precedenti, facendoci così conoscere, in maniera originale, una storia alternativa.

Gli anni del riso e del sale di Kim Stanley Robinson (The Years of the Rice and Salt, 2002), traduzione di Barbara Corda e Francesca Toticchi, collana Nuova Narrativa Newton 70, pag. 606, euro 11,90.
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