The future is all around us, waiting, in moments of transition, to be born in moments of revelation. No one knows the shape of that future or where it will take us. We know only that it is always born in pain. (Il futuro è tutt’attorno a noi, in attesa, nei momenti di transizione, di nascere in momenti di rivelazione. Nessuno sa che aspetto avrà il futuro o dove ci porterà. Sappiamo solamente che il futuro nasce sempre con dolore.) (G’Quon, citato da G’Kar, Z'ha'dum)Nel novembre del 1991 la Warner Bros. annuncia che Babylon 5 sarà una delle tre punte di diamante su cui si baserà il nuovo Prime Time Entertainment Network (PTEN), ma il cammino che ha portato a quell’annuncio è stato molto lungo e tortuoso.Nel 1987 Joseph Michael Straczynski decide di presentare un progetto per una nuova serie di fantascienza, di cui sta buttando giù degli appunti già da un anno. La nuova serie è basata non tanto su quello che i telespettatori avrebbero voluto vedere, quanto su quello che non avrebbero mai voluto vedere. Per rendere l’idea, in un’intervista successiva, lo stesso Straczynski dichiarerà che il motto informale della serie è «No Cute Kids Or Robots… Ever!» (Mai più genietti o robot!).
I produttori coinvolti da Straczynski sono Douglas Netter e John Copeland, che in quel periodo lavorano ad una serie di fantascienza per bambini sponsorizzata dalla Mattel, Captain Power and the Soldiers of Fortune, che non riscuoterà moltissimo successo. Quello che colpisce immediatamente i due produttori è la novità di dedicarsi a una serie di fantascienza ambientata su una stazione spaziale, non su un’astronave esplorativa, con molte storie basate sui personaggi anziché sui combattimenti spaziali.
Con queste premesse, Straczynski, Netter e Copeland sono convinti di poter vendere molto facilmente lo show, in quanto la relativa staticità delle storie permette di contenere di molto i costi di produzione degli effetti visuali, la voce più sostanziosa dei bilanci delle serie di fantascienza.
Il primo passo per poter vendere ad un network televisivo un prodotto simile è quello di realizzare alcuni disegni che possano aiutare le persone che conoscono solamente la MIR, l’unica stazione in orbita in quel periodo, a visualizzare l’idea di una stazione spaziale lunga otto chilometri. Questo difficile compito viene affidato nel maggio del 1988 all’artista Peter Ledger, che realizza per l’occasione una nutrita serie di illustrazioni accattivanti.
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