A trarre lo scienziato dal suo incubo virtuale arriva la figlia, che fa breccia nella realtà

Ridley Scott e Philip K. Dick posano davanti agli storyboard di <i>Blade Runner</i>
Ridley Scott e Philip K. Dick posano davanti agli storyboard di Blade Runner
virtuale del computer, e dissemina indizi che possano portare il padre all’anamnesi, ossia alla perdita dell’amnesia, all’illuminazione. Simile al Runciter di Ubik, la figlia dello scienziato è la grazia operante, e lo stesso Dick la paragona alla figura dello psicopompo dantesco Virgilio o Beatrice (viene recuperato qui il livello di citazione proposto in Divina invasione, dove si coglieva soprattutto la presenza di Virgilio come guida oltremondana).

Con l’unica eccezione di Man, Android and Machine (1976), Dick concentra tutte le sue citazioni tra il 1980 e l’anno seguente, in un crescendo che vede nella trama di Owl un vertice di importanza della Commedia, che si presenza come co-testo imprescindibile del romanzo in costruzione; sembra quindi che il termine dopo il quale collocare la lettura del poema, o almeno la sua completa assimilazione, sia proprio il 1976, due anni dopo gli strani eventi del 2-3-74.

Il legame femminino con la Commedia è poco più che un barlume, e risale ad una citazione che non ha valore maggiore di una suggestione, e per questo non è inserita nella serie cronologica sopra esposta; tra l’altro non è neppure una citazione di Dick. Nel 1972 Philip conosce Tessa, sua futura moglie. La ragazza è diciottenne, minuta, scura di capelli, un po’ maschiaccio, molto sexy. I due si ameranno molto, per qualche anno, ed avranno anche un figlio, Thomas, unico erede maschio di Phil; Tessa è con Dick nel momento della consegna del Pentothal, in quel febbraio strabiliante; è poi presente in tutto il periodo delle visioni e delle premonizioni di Philip. Proprio Tessa, in una lettera a Lawrence Sutin, biografo di Dick, scrive: “... mi amò di più di quanto Dante abbia amato Beatrice...” (trad. Andrea Marti); certo, questa citazione non significa niente, ma con la presenza della ragazza dai capelli scuri che cita Dante tutto al femminile, come campione di idillio amoroso, abbiamo completato la costellazione: Pentothal – Angel Archer – Tessa – Dante Alighieri – 2-3-74.