Ray Bradbury, senza dubbio uno degli scrittori di fantascienza più amati dal pubblico, ha sempre avuto un rapporto molto stretto con il mondo del fumetto.
Furono infatti i fumetti a spingerlo a diventare scrittore, come da lui stesso dichiarato, e per due volte le sue storie diedero vita a collane di fumetti.
Negli anni cinquanta fu lo sceneggiatore Al Feldstein, della E.C. Comics, a portare le opere di Bradbury nel mondo del fumetto, negli anni novanta la casa editrice Topps Comics ha dedicato allo scrittore una collana di fumetti, chiamata appunto Ray Bradbury Comics.
Le migliori tra le storie pubblicate negli anni novanta, precedute da una prefazione dello stesso autore, sono state raccolte in due volumi, tradotti e pubblicati da Free Books.
Ecco l'elenco completo dei racconti:
Volume primo
Rumore di tuono (A sound of thunder) - Richard Corben
La città (The city) - Mike Mignola
Erano bruni con gli occhi d'oro (Dark they were, and golden-eyed) - Kent Williams e John VanFleet
Le auree mele del Sole (The golden apples of Sun) - Graig Russel
Incontro di notte (Night meeting) - Daniel Torres
Volume secondo
L'estate di Picasso (Picasso Summer) - John Van Fleet
Un pezzo di legno (A piece of wood) - Mark Chiarello
Seguimi in cantina (Come into my cellar) - Dave Gibbons
Il visitatore (The visitor) - Craig Russell
Brucia! (It burns me up) - Harvey Kurtzman & Matt Wagner
La strega d'aprile (April witch) - Jon J. Muth
La sirena antinebbia (The Foghorn) - Wayne Barlowe
Tra gli artisti che hanno adattato i fumetti ai racconti figurano nomi celebri, tra cui Richard Corben, Mike Mignola, e Dave Gibbons, solo per citarne alcuni, sulla qualità delle storie non ci sono dubbi, in definitiva questi due volumi avrebbero tutte le carte in regola per essere considerati veri e propri must per gli amanti del fumetto e della fantascienza.
Sfortunatamente le eccezionali qualità dell'opera vengono, almeno parzialmente, vanificate da alcune sviste presenti nei volumi.
Nel primo c'è un terribile errore nell'impaginazione del racconto "La città", che diventa leggibile solo con uno sforzo di ricostruzione, mentre nel secondo sono caduti nel vuoto due avvertimenti, di cui potete vedere un esempio a lato.
Inoltre chiamare "biografia" la bibliografia e poter leggere l'introduzione di Bradbury all'inizio del secondo volume sono elementi perlomeno irritanti.
Nonostante questo il livello dell'opera è buono, sarebbe bastata un po' più di attenzione per renderla perfetta.
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