Anche Steve McQueen doveva pur cominciare da qualche parte e anche nei lontani anni '50 imperversava la moda dei film a base di pretesti narrativi (mostri/alieni/ragni giganti/ho già detto mostri?) che dovevano portare a un solo fine: la distruzione di un qualche sperduto paesino americano.
In questo caso, sia nell'originale The Blob (Fluido mortale) del 1958 che nel divertente remake degli anni '80 (sempre The Blob, in Italia diventato Il fluido che uccide) lo spunto aveva un background almeno intelligente, partendo da un meteorite che si spiattellava da qualche parte nella prateria e da cui usciva un ammasso gelatinoso che cominciava a pasteggiare, assorbendoli, con gli abitanti del paese vicino.
Se il primo film era un classico b-movie a base di gente che corre per strada e l'intrepido eroe che cerca di fermare la gelatina assassina, negli anni ottanta la storia diventava un omaggio divertito (per quanto la gente facesse una fine grottesca) a quel tipo di film e sottolineava un dettaglio importante: che forse non si trattava proprio di un meteorite, ma di un satellite su cui si facevano strani esperimenti, di cui si era perso il controllo. Ma in più, si scopriva che l'arma non sarebbe nemmeno mai servita contro i nemici dell'epoca, ovvero i russi, visto che già sottozero diventava un ghiacciolo.
Ora, all'alba del 21°secolo, il satellite tornerà a spiaccicarsi da qualche parte nella prateria e il suo contenuto tornerà a fare danni, ma stavolta verrà guidato dai due nuovi registi Chad e Carey Hayes, già responsabili dell'inutile House of Wax (in cui però veniva almeno accoppata Paris Hilton) e del prossimo thriller apocalittico cattolicheggiante The Reaping (a cosa stavi pensando, Hilary Swank, quando hai scelto questo copione?)
La buona notizia è che nelle intenzioni degli autori il nuovo film premerà ancora di più sul pedale della combinazione commedia/mostro che si mangia la gente, con particolare riferimento a quel gioellino di Tremors, che non si prendeva sul serio nemmeno per un minuto ma che funzionava davvero bene.
Il titolo intoltre diventerà B.L.O.B., acronimo di "Biological Lethal Organic Bomb", perché un fatto rimarrà inalterato: si tratterà sempre di un esperimento andato a male, ma soprattutto, porterà avanti il buon motto "chi è causa del suo mal...".
Sicuramente folle e decisamente non snobistico, potrebbe anche essere meglio di tanti film pseudoseriosi a base di fumetti che attualmente attaccano gli inermi spettatori all'interno delle sale cinematografiche.
Per concludere: se dovesse cadere un meteorite dalle vostre parti, non andate a controllare. Fate i bagagli e datevela a gambe.
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