Alla fine, la cosa comincia a essere quasi una consuetudine: installare, in alcuni animali da laboratorio (due anni fa erano topi, ora tocca ai piccioni) elettrodi per condizionarne il comportamento.
Proprio così: impianti craniali inseriti nella piccola testa dei piccioni, come dimostra l'immagine – devo dire agghiacciante - mostrata qui a lato; agghiacciante perché, al contrario di una cavia umana, questi poveri animali non hanno certo scelto di essere sacrificati sull'altare della scienza cibernetica. Comunque, senza tralasciare questo particolare che non fa davvero onore alla razza umana, l'esperimento sembra essere stato coronato da successo perché pare si sia riusciti a condizionare il volo di questi piccioni dando semplici comandi di destra-sinistra-sopra-sotto, ottenendo variazioni di volo puntualmente eseguite.
La domanda ora è: per quanto tempo bisognerà ancora torturare all'infinito cavie da laboratorio per i nostri scopi più o meno nobili? Per quanto tempo noi dovremo essere bestie che hanno bisogno del dolore di altri animali per comprendere? Per quanto tempo, ancora, la nostra sopravvivenza biologica dipenderà dal nostro bisogno di uccidere?
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