Quando Roger Zelazny scrisse nel 1967 il suo Lord of Light (Signore della Luce) che l’anno successivo avrebbe vinto il premio Hugo, molto probabilmente doveva avere nella mente quella nota frase attribuita a Feuerbach secondo cui «il Dio dell’uomo è l’uomo». E, come ogni scrittore che si rispetti, deve aver pensato che concretizzare quell’idea e osservarne gli sviluppi sarebbe stata ottima materia per una storia di fantascienza. Signore della Luce è un’opera sull’Uomo e su Dio, anzi sugli Dei o meglio ancora sul “sacro”.

E proprio il sacro è il tema del nuovo numero di Quaderni d'Altri Tempi - Culture e Fantascienza di Massa, la rivista on-line curata da Adolfo Fattori, Gennaro Fucile e Carmine Treanni.

Nell'ampio dossier, il tema del sacro viene analizzato da vari punti di vista: il sacro e Internet; il manga Evangelion, la già citata opera di Zelazny. C’è, ad esempio, chi sostiene che il sacro nasce con le prime visioni provocate dalle erbe e dai funghi, e chi nota l’analogia fra la rete e l’altro mondo. E a certificare questa relazione bastino i nomi di tre fra i tanti avatar partoriti dall’immaginazione di un grande visionario del XX secolo, Philip Dick: Bob Arctor, Palmer Eldritch, Glen Runciter.

Quaderni offre anche due interessanti interviste: la prima ha per protagonista il musicista francese Christian Vander, autore di una saga musicale a sfondo fantascientifico; la seconda al sociologo Erik Davis, sui rapporti tra sacro e nuove tecnologie.

Completano il numero un nutrito spazio recensioni e alcuni saggi, tra cui segnaliamo una riflessione su Frankenstein, letto come metafora della rivoluzione industriale, e uno sulla biografia che Michel Houellebecq ha scritto su H. P. Lovecraft.