Diecimila unità. Tra detriti vari, frammenti di precedenti collisioni, stadi di razzi perduti e mai più rientrati a terra, rottami di satelliti dismessi e altre amenità varie, a tanto ammonta l'elenco degli oggetti rilevabili in orbita intorno al pianeta, di dimensioni uguali o superiori ai dieci centimetri e quindi potenzialmente letali. Dopo essersi allungato senza interruzioni per l'ultimo mezzo secolo, il primato è stato toccato agli inizi di quest'anno anche grazie alla distrazione degli astronauti, che nello spazio di volta in volta hanno dimenticato i loro attrezzi di lavoro, perso una telecamera e abbandonato alla deriva una pallina da golf. Ma il contributo fondamentale, malgrado gli inviti ripetuti e insistiti degli scienziati di tutte le nazioni, proviene dalla più insignificante delle scienze: quella militare.
L'allarme è scattato dopo il test cinese dello scorso 11 gennaio, che ha portato alla distruzione di un satellite in disuso attraverso un missile antisatellite che lo ha frantumato in una nube di centinaia di grossi frammenti. Desta un po' di perplessità che l'allerta sia scattata proprio dopo i recenti passi del gigante asiatico e dei suoi taikonauti alla conquista dello spazio, specie dopo che Stati Uniti e Russia hanno maturato nel campo una tradizione ormai consolidata, ma il rischio di una collisione per i satelliti civili e militari più che per shuttle e navette si fa più concreto ogni giorno che passa. Gli urti che già stanno coinvolgendo questo materiale abbandonato alle dinamiche gravitazionali sono fonte di nuove instabilità che incrementano di continuo la massa degli oggetti vaganti senza controllo: che qualcosa vada storto, ormai, è solo questione di tempo.
"È inevitabile" ammette Nicholas L. Johnson, scienziato che si occupa dei detriti spaziali presso la National Aeronautics and Space Administration. "Un grosso frammento di quei detriti andrà a collidere con la struttura di un missile in disuso e questo creerà altri detriti. È una brutta situazione". Ma malgrado gli avvertimenti, si continua a perseverare sulla strada sbagliata. Lo dimostra appunto il test cinese che potrebbe addirittura arrivare a insidiare, in virtù dell'effetto valanga temuto da Johnson, il primato storico che per il momento spetta al serbatoio di un missile americano abbandonato, frantumato nel 1996 in 713 oggetti rilevabili. Ma l'evento più significativo (e forse profetico) è datato al 17 gennaio 2005, quando un frammento proveniente da un missile cinese è entrato in collisione con il relitto di un razzo americano vecchio di 31 anni: la crisi dei parcheggi, a quanto pare, in America non è più circoscritta solo ai centri urbani... In quell'occasione, Johnson e il suo collega a Pechino, il dottor J.C. Liou, pubblicarono uno studio sul Journal of Sciences in cui descrivevano in dettaglio il pericolo crescente. "L'ambiente è instabile", scrivevano allora, "e le collisioni diventeranno il principale meccanismo responsabile della formazione di altri detriti".
Sembra ormai che l'uomo non riesca più a fare a meno di lasciare la sua firma, ovunque arrivi. Mentre i primi rottami già ci cadono sulla testa (come testimonia il viaggio di Jonas Bendiksen attraverso la steppa russa), pare sempre più vicino il giorno in cui la sindrome di Kessler muterà in realtà, impedendo nuovi lanci e imprigionando di fatto l'uomo sulla Terra. Un sadico contrappasso? Forse non è tardi per rendere obsoleto l'avvertimento, ma la cura è complessa e costosa. Nel suo saggio pubblicato su Science Johnson sostiene che l'unica risposta certa consiste in un correttivo internazionale, tra cui la rimozione dall'orbita dei grandi oggetti attualmente presenti. Sonde-robot potrebbero installare dei razzi per spingere i veicoli spaziali abbandonati a precipitare nell'atmosfera, oppure potrebbero essere utilizzati dei laser per distruggere i detriti. Forse non è ancora troppo tardi, ma di questo passo i nostri rifiuti costruiranno una gabbia per i nostri figli. Li imprigioneranno per sempre a Terra? Forse no, ma di certo il sogno dello spazio di generazioni di scrutatori notturni si fa sempre più lontano dalla realtà che i signori di Washington, Mosca e Pechino si stanno prodigando a regalarci...
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