Quali difficoltà hai incontrato e/o quale iter c’è stato per far pubblicare il tuo romanzo?

Non posso parlare di difficoltà perché è nato tutto quasi per caso. Una volta finito Hyperversum, non so perché mi è venuta l’idea di farlo rilegare (avrà contribuito l’esperienza quotidiana come grafico, immagino). Avevo scritto altre storie prima, ma le avevo sempre tenute nel cassetto (al massimo le avevo condivise con pochissimi amici fidati). Con Hyperversum invece è andata diversamente. Ho fatto stampare alcune copie e le ho regalate ad amici e parenti in occasione di compleanni, Natale e ricorrenze simili. Molti hanno insistito perché sottoponessi il libro agli editori e io alla fine li ho accontentati, ma senza nessuna illusione… Beh, eccomi qui.

Molti nostri lettori amano (ovviamente) leggere ma anche scrivere. Che consiglio puoi dare a chi volesse cominciare?

Di mettere sulla carta argomenti che appassionano e di non farsi spaventare dal foglio vuoto o dal primo risultato. Non ho certo l’esperienza per poter insegnare agli altri, posso solo dire cosa funziona per me: quando ho una trama in mente, io comincio a scrivere e quasi mai parto dall’inizio della storia. Butto giù una scena cruciale, poi vedo come va avanti. Rompo il ghiaccio, conosco i personaggi. Se funzionano e io capisco che la storia mi appassiona davvero, allora mi impegno al 100%, definisco tutti i dettagli e continuo, questa volta con ordine; altrimenti lascio perdere e cerco un’altra storia. Credo che sia importante non farsi paralizzare dall’angoscia di ottenere un risultato al primo tentativo. Per ogni storia che finisco, ce ne sono almeno dieci che rimangono appena abbozzate.

Dobbiamo dire che la tua casa editrice ha molta fiducia nel tuo romanzo (a ragione diciamo) visto come e’ stato “massicciamente” presentato. Quale è stato il tuo stato d’animo nel vedere il “tuo romanzo” negli scaffali delle librerie?

Ho provato un’emozione enorme, indescrivibile (e la provo ancora). Improvvisamente, Hyperversum è comparso ovunque. Mi hanno chiamato amici da tutta Italia per dirmi che hanno trovato il volume nelle librerie... Devo ringraziare con tutto il cuore Giunti per aver creduto così tanto in me e spero di non deludere le aspettative. Per me era già un traguardo eccezionale arrivare alla pubblicazione: non avrei mai pensato di vivere un’esperienza simile, così grande, al primo romanzo.

Hyperversum (che ho divorato in tre giorni!!) ha un finale diciamo “aperto”. Ci sarà un seguito?

È troppo presto per dirlo. Comunque, io non smetto mai di raccontarmi favole nuove, quindi chissà...