E' assai probabile che, finché un astronauta non camminerà sulla superficie di Marte (se mai succederà) e non riempirà personalmente un bicchiere da una sorgente che sgorga dal terreno, difficilmente potremo ritenere chiusa una volta per tutte la questione acqua su Marte. Però ormai le prove si susseguono e, dopo le prove ormai riconosciute della presenza di acqua liquida nel remoto passato di Marte, ora l'acqua sembra essere protagonista anche nel suo presente.
Secondo quanto si evince dalle immagini della Mars Global Surveyor, rese pubbliche qualche giorno fa, non c'è infatti alcun dubbio che si siano verificati dei cambiamenti del terreno marziano rispetto a immagini della stessa area di quattro anni prima. E tali cambiamenti non potrebbero essere imputabili ad altro che a un flusso di acqua allo stato liquido.
Secondo gli scienziati che hanno esaminato le immagini, le striature più chiare che si vedono nelle immagini ad alta risoluzione, dovrebbero essere il risultato di un lavoro di erosione, deposito ed eventualmente solidificazione di depositi salini dovuti a un flusso recente di acqua, giacché tali segni non erano visibili nelle medesime immagini riprese quattro anni fa. E questo fenomeno è stato notato sia nell'area di Terra Sirenum che sui Centauri Montes.
Resta da capire quale sia l'eventuale fonte sotterranea di acqua, giacché allo stato attuale delle conoscenze, depositi sotterranei di neve, di ghiaccio, o di acqua già allo stato liquido sono tutte ipotesi ugualmente plausibili. Allo stesso modo ancora da chiarire sono anche le cause che scatenano l'eventuale fuoriuscita di liquido, che dunque potrebbe essere dovuta sia fattori climatici stagionali che a episodi di natura più squisitamente geologica.
Di certo con queste nuove evidenze, la ricerca assume adesso contorni ancora più importanti e definiti, e sia la NASA con la Mars Global Surveyor, che l'ESA con la Mars Express, hanno già in orbita gli strumenti adatti per fare indagini più approfondite. Tuttavia entro pochi anni potrebbero aggiungersene altri come il Mars Science Laboratory (NASA) o l'ExoMars (ESA), sofisticati rover che dovrebbero giungere sul Pianeta Rosso nel 2009 e che, a questo punto, potrebbero essere dedicati all'esplorazione proprio di alcuni di questi siti. Visto che la loro principale attività dovrebbe essere la ricerca di segni di vita, e la vita è legata alla presenza di acqua, se la vita su Marte c'è stata o c'è ancora, non può che trovarsi là.
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