Nonostante la regia spericolata e spettacolare di Tony Scott, Deja Vu è un film insensato e spiazzante.
Una pellicola che - inspiegabilmente - mescola senza amalgamare le inquietudini della lotta al terrorismo con la fantascienza e le ambientazioni dei luoghi della vera tragedia dovuta all'uragano Kathrina alla graphic violence cinematografica. Un'operazione che richiedeva - senza dubbio - un maggiore equilibrio, ma - soprattutto - una buona dose di cura.
Dopo un attentato terroristico costato la vita alle diverse centinaia di passeggeri di un traghetto fluviale di New Orleans, un poliziotto interpretato in maniera eccessivamente gigionesca da Denzel Washington scopre il collegamento tra la tragedia e l'omicidio di un'avvenente ragazza avvenuto qualche ora prima dell'esplosione. Avvicinato da un enigmatico agente dell'FBI (Val Kilmer) l'uomo viene temporaneamente arruolato in un'unità segreta che gestisce una tecnologia per ricostruire ciò che è accaduto nel passato e osservarlo. Sulle prime il poliziotto crede di avere a portata di mano la possibilità di osservare la scena prima che un crimine venga compiuto, poi, progressivamente si rende conto come la scienza abbia creato un ponte tra passato e presente. Riuscirà a resistere alla tentazione di alterare il corso degli eventi? Indipendentemente dalla risposta, Deja Vu sembra esasperare in maniera non particolarmente attenta le tematiche e le domande collegate ai viaggi spazio temporali già presenti in serie come Star Trek o in film come Ritorno al futuro. Il problema è che tutto viene raccontato e descritto in maniera così inverosimile da lasciare affogare quel poco che c'è di buono in questo film, in un mare di situazioni sconcertanti, condite da un irritante sarcasmo da parte dei protagonisti principali.
La qualità di Deja Vu sta - semmai - più nell'elemento estetico della storia piuttosto che in quello contenutistico.
Insensato, inverosimile e - al limite del parodistico, questo film è così
sconclusionato da sorprendere per la sua assurdità e per la ripetuta sequenza di colpi di scena imprevedibili nella loro follia.
Non un brutto film (Tony Scott ce la mette tutta a dare vita ad una regia dinamica ed originale), ma semplicemente una pellicola senza senso che, però, non può passare inosservata per il fastidioso legame tra la violenta realtà del terrorismo di oggi e un inspiegabile appetito per raccontare una storia di fantascienza sballata e poco credibile.
Un film trascurabile basato su un buon ritmo e una composizione della scena molto talentuosa e immaginifica. In questi casi, però, non si può trattare la scienza come in una storia di Topolino, ma ci si attende marchingegni narrativi più sensati e - soprattutto - credibili per un film che si apre con una sequenza così tanto verosimile e inquietante. Era lecito attendersi ben altro e - soprattutto - una maggiore 'cura'.
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