Il 10 novembre se ne è andato John Stewart Williamson, o Jack Williamson come si faceva chiamare. Nato nel 1908, aveva visto nascere la fantascienza e aveva contribuito a farla diventare un genere di successo. Il suo primo racconto, The Metal Man, era uscito su Amazing Storie, la prima rivista di fantascienza, nel 1928. Ma le cose migliori le aveva pubblicate durante la cosiddetta "età dell'oro", cioè il decennio subito prima della Seconda guerra mondiale, e subito dopo la guerra. La famosa serie della Legione dello spazio (The Legion of Space) aveva iniziato a essere pubblicata dal 1934, mentre nel 1940 usciva Il figlio della notte (Darker Than You Think), una contaminazione tra horror e fantascienza. Dopo la guerra, nel 1948, uno dei suoi romanzi migliori, Gli umanoidi (The Humanoids).
I riconoscimenti ufficiali si sono fatti tardare. Solo nel 2001 arrivano i premi Hugo e Nebula per il romanzo breve La terra definitiva (The Ultimate Earth), poi trasformato nel romanzo Terraforming Earth, ancora inedito in Italia.
Un Hugo era già arrivato nel 1985 nella categoria saggio per la sua autobiografia Wonder's Child, e un altro saggio, H.G. Wells: Critic of Progress aveva vinto nel 1973 il Pilgrim Award.
Nel 1976 è stato il secondo autore a essere onorato del titolo di Grand Master dalla SFWA, e nel 2004 è stato nominato Grand Master anche dal fan dell'orrore alla World Horror Convention. Ha vinto anche il premio alla carriera Life Achievement World Fantasy e il premio Bram Stoker, e nel 1996 è stato inserito nella SF Hall of Fame in 1996. Il suo ultimo romanzo lo ha aveva pubblicato l'anno scorso, ormai ultranovantenne: The Stonehenge Gate.
In Italia sono state pubblicate quasi tutte le sue opere, soprattutto da Urania.
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