Alla migliore riuscita de La macchina della realtà deve avere di certo contribuito l’allestimento di uno scenario d’epoca tanto affascinante quanto improbabile, dominato da meraviglie tecnologiche d’ogni genere e da una fiducia positivista nel futuro che capovolge la prospettiva distopica e nichilista del cyberpunk. Non credo sia stato un caso se Sterling in quello stesso 1991 dichiarava definitivamente morto il movimento degli anni Ottanta, certificandone il trapasso dalle pagine di “Interzone”.Il romanzo prospetta oscure manovre politiche ad ampio raggio sullo sfondo d’epoca



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