Prima di chiudere il romanzo, Gibson trova anche il modo per fare una nuova previsione sul progresso tecnologico, con la descrizione di un motore di ricerca basato su immagini invece che su parole chiave, e per completare la sua spy-story virando sui ritmi adrenalinici del thriller. Il primo paragone che salta alla mente leggendo L’accademia dei sogni è abbastanza comprensibilmente il Pynchon de L’incanto del lotto 49 . In entrambi i casi l’entropia nella comunicazione, le controculture e l’enfasi intorno alla paranoia sono le linee guida intorno a cui si sviluppa la narrazione. La stessa Cayce Pollard richiama da vicino l’indimenticabile Oedipa Maas del capolavoro pynchoniano, repubblicana che aspira all’emancipazione e si ritrova suo malgrado coinvolta nelle spire di un’oscura macchinazione ordita dall’inafferrabile Trystero. Rispetto a Pynchon, che da sempre riconosce come suo maestro, Gibson prende il modello e lo aggiorna all’era di internet: c’è l’eroina tormentata; c’è sempre un sistema di comunicazione sotterraneo a permettere lo scambio di informazioni e la diffusione della paranoia (lì era il sistema postale alternativo, qui a giocare lo stesso ruolo sono i forum di Internet); e in entrambi i casi si intuisce la trama di un complotto in grado di condizionare le vite di ogni singolo essere umano, se non interferendo direttamente con la sua esistenza quanto meno andando a condizionarne le scelte attraverso i meccanismi della suggestione, insistendo sulle dinamiche inconsce innescate dal sospetto e dal dubbio. Ma mentre in Pynchon Oedipa rappresentava il cittadino costretto a fare i conti con il dubbio che lentamente, inesorabilmente s’insinuava nella corazza delle sue certezze, la Cayce di Gibson incarna la nuova americana, costretta a confrontarsi con il crollo degli ultimi baluardi, alle prese con una disillusione che sta ormai prevalendo come stato d’animo generale. È ancora indispensabile trovare una nuova chiave di lettura che permetta di riportare alla luce l’ordito nascosto della realtà (ben trasfigurato da Gibson nella filigrana che segna i fotogrammi delle sequenze misteriose, rendendoli di fatto unici e inconfondibili). È sempre necessario scavare. Ma è l’attitudine dell’individuo stretto nella morsa a essere cambiata. Al punto da poter scoprire amici proprio nelle linee da dove dovrebbero arrivare le peggiori minacce. L’accademia dei sogni ha anche un’altra prerogativa, che consiste nello sdoganare marchi e oggetti tecnologici ormai entrati nella nostra esperienza quotidiana in un’opera d’arte destinata a diventare come Neuromante un classico della letteratura contemporanea, di certo agevolata da una certa intelligente ambiguità da parte di Gibson che rende la sua opera aggiornata al secondo e allo stesso tempo “curiosamente difficile da datare” . Questo atteggiamento rende il romanzo un’esperienza singolare, che respinge e attira il romanzo nel suo meccanismo narrativo e letterario, fornendogli le coordinate per l’immedesimazione nelle vicende di Cayce e togliendogliele di pagina in pagina, attraverso una continua rivalutazione del sistema di riferimento. Leggere questo Gibson è, più che in passato, un’esperienza di navigazione interattiva attraverso un oceano ipertestuale di simboli, con promesse di significato che emergono dalle onde a ogni paragrafo ma che vengono subito sospinte via dal vento di burrasca che agita queste acque, in cui si riflettono contemporaneamente il nostro oggi e barlumi di quello che potrebbe essere uno dei possibili domani.
William Gibson: modelli emergenti nel tessuto della storia
Risorse in rete
- Fabbricanti di universi: Gli X-Files di Maddox&Gibson, di Carmine Treanni www.fantascienza.com/magazine/rubriche/7510/
- The Difference Dictionary: guida alla lettura de La Macchina della Realtà www.sff.net/people/gunn/dd/
- Agrippa (A Book of the Dead): il testo originale on line sul sito web di W. Gibson www.williamgibsonbooks.com/source/agrippa.asp
- William Gibson: nessuna mappa per questi territori (la prima parte dell'articolo) www.fantascienza.com/magazine/rubriche/8614
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