Richard A. Clarke è un nome assolutamente nuovo nel campo della narrativa e in particolare in quel tipo di narrativa che prevedendo possibili rivolgimenti in settori chiave del mondo ne narra i possibili sviluppi. Infatti nel suo romanzo d’esordio La porta dello scorpione prende in esame l’attuale situazione in essere nei paesi del Medio Oriente costruendo un romanzo assolutamente interessante.Clarke ha lavorato nell’apparato federale americano dal 1973 e sotto ben quattro presidenti (Reagan, Bush padre, Clinton e Bush figlio) ha fatto carriera sino a diventare il coordinatore nazionale per la sicurezza e l’antiterrorismo dando le dimissioni nel 2003. Nel suo saggio, dal titolo Contro tutti i nemici, pubblicato anche in Italia dalla Longanesi, lancia un pesante attacco alla attuale amministrazione per come ha affrontato la minaccia di Al Qaeda dopo l’11 settembre e come Bush abbia scatenato in Iraq una guerra inutile.
Ora è passato dal saggio al romanzo rivelandosi un narratore di razza degno dei migliori intrighi fantapolitici.
Dalla quarta di copertina: La situazione in Medio Oriente è esplosiva. La famiglia al Saud, per decenni al comando dell'Arabia Saudita, è stata scacciata da un colpo di Stato e sostituita dalla Shura, un'entità ancora non ben definita in cui lottano diverse fazioni - moderate ed estremiste - per dare un nuovo assetto al Paese più ricco di petrolio al mondo. Rusty MacIntyre, dei servizi segreti americani, Brian Douglas, del SIS inglese, e Kate Delmarco, coraggiosa giornalista americana, scoprono le tracce di un complotto che da una serie di attentati a Riyad rischia di innescare un conflitto internazionale: vi
sono coinvolti i vertici più reazionari del governo americano e gli inossidabili della Rivoluzione Iraniana, uniti in un intreccio dove nessuno può fidarsi di nessuno e tutti si servono degli altri per i propri fini. La posta in gioco sono le enormi riserve di petrolio della nuova repubblica di Islamia e la partita si gioca negli oceani, dove sono in atto manovre di proporzioni mai viste da parte di forze americane ed egiziane, ma compaiono anche navi da guerra cinesi che forse potrebbero trasportare missili nucleari per gli integralisti di Islamia. Tuttavia anche tra gli arabi ci sono uomini che credono nella pace e si oppongono al fanatismo. E così uno sparuto gruppo di piccoli funzionari si batte contro tutto e contro tutti in una vicenda dove attualità, spionaggio, azione militare si fondono in un crescendo di impressionante realismo, raccontato da chi è davvero al corrente dei meccanismi segreti del potere.
La porta dello scorpione di Richard A. Clarke (The Scorpion’s Gate, 2005), traduzione di Marco Zonetti, Longanesi & C., collana La Gajia Scienza 800, pag. 319, euro 16,60.
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