Alberto, ci racconti innanzitutto, come è nato lo STIC?
Nel 1980 acquistai una rivista tedesca di cinema, con la copertina dedicata a Star Trek: The Motion Picture, e all'interno trovai anche un elenco di club americani dedicati a Star Trek. Ne contattai qualcuno, e uno di questi mi rispose dicendo che c'erano già un paio di appassionati italiani iscritti presso di loro. Una volta avuti gli indirizzi, contattai queste due ragazze. Una di queste era AnnaMaria Bonavoglia... che mi fece conoscere un'altra appassionata italiana della saga di Gene Roddenberry, Mariangela Cerrino... di lì a poco la compagnia aumentò, e nel 1986, alla Italcon di Montepulciano, venne ritagliato un angolo dedicato alla saga. Quell'evento segnò l'inizio ufficiale delle attività dello STIC e la nascita del Club.
A venti anni dalla nascita del club di Star Trek, te la senti di tracciare un bilancio?
Per moltissimi anni siamo stati l'unico punto di riferimento per gli appassionati, in un periodo dove Internet non esisteva, Star Trek in Italia era praticamente sconosciuto e la fantascienza in generale non era degnata dell'attenzione che ha oggi. Il panorama in cui ci muoviamo è cambiato, con la nascita di molti club dedicati alla SF e alla fantasy, il proliferare di incontri e convention, soprattutto con l'arrivo del Web che ha accelerato i contatti e la circolazione delle notizie. Ma lo STIC resta comunque un punto di riferimento: siamo il club ufficiale, l'Inside Star Trek Magazine è una delle quattro riviste ufficiali riconosciute dalla CBS Paramount nel mondo, e abbiamo tesserato oltre 8000 trekkers in questi vent'anni. Direi che è un ottimo risultato!
Chi è l'appassionato di Star Trek in Italia?
Non esiste un trekker "tipo". L'età media è sui 35/40 anni, ma le statistiche non si possono applicare perché la partecipazione alle attività dello STIC vede ragazzini che ancora vanno alle medie accanto ad attempati "nonni" che vedevano Star Trek sui loro TV in bianco e nero. La voglia di divertirsi, di ritrovarsi, di giocare insieme è forse l'unico denominatore comune.
Ogni anno, il Club organizza due convention: la Reunion che si svolge in inverno, e la convention ufficiale, la STICCON, che si svolge in primavera. Quali sono le principali attività che vengono svolte durante questi appuntamenti?
Giochi (da tavolo, di ruolo, al computer), conferenze, incontri con ospiti (attori della saga, doppiatori, docenti universitari), sfilate di costumi, vendita di merchandising e proiezioni. In sintesi questo. La Reunion è una convention più "familiare", con giochi che coinvolgono tutti i partecipanti, come la tombola natalizia che abbiamo fatto lo scorso anno. La STICCON è di più ampio respiro, anche perché con quattro giorni a disposizione le attività possono moltiplicarsi! Per rendersi veramente conto di quello che offre una delle nostre convention... bisogna parteciparvi!
Quali differenze ci sono tra una convention italiana e una americana?
Paragonando le convention ufficiali USA (organizzate dalla Creation) con la nostra convention ufficiale (la STICCON) direi che, in sintesi, la prima si basa su merchandising, attori e autografi, mentre la seconda su cibo, divertimento e aggregazione. Ci sono anche da noi gli ospiti, come anche da loro ci sono gli incontri tra appassionati, ma ad esempio negli USA non esiste proprio di fermare la convention per due pause di due ore ciascuna solo per mangiare! Lì si prende un panino al bar! D'altro canto il numero di banchi vendite che hanno là ce lo sogniamo, così come ci sogniamo il numero di attori che passano sul palco a incontrare i partecipanti: in pratica negli USA si può vedere un attore ogni ora dalle nove del mattino alle sei di sera e, volendo, passare tutto il giorno a fare code per gli autografi. Due cose diverse, non necessariamente migliori o peggiori, semplicemente differenti.
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