Dove nessuno è mai giunto prima

Innanzitutto Mr. Spock doveva essere eliminato. A costoro, il personaggio del vulcaniano proprio non voleva andare giù. E mio padre non riusciva a capacitarsene. Perché diavolo soltanto lui sembrava credere in Spock, mentre tutto il mondo, compreso l'attore che lo impersonava, non ne voleva sapere? Ma Gene era un tipo con le palle, peggio di un Klingon

Il cast completo della seria classica di Star Trek
Il cast completo della seria classica di Star Trek
a volte, e si irrigidì sulla sua posizione. Senza Spock non avrebbe realizzato alcun secondo pilot. Non riusciva a pensare che sul ponte di una nave che se ne andava a spasso per la galassia non ci fosse almeno un personaggio che, in ogni momento, ricordasse allo spettatore che si trovava nello spazio in un mondo del futuro. Fu così che le parti giunsero all'accordo in base al quale Spock avrebbe potuto restare nella serie, purché restasse un personaggio di sfondo. A tale proposito ricordo che intorno all'ottavo episodio, qualche nuovo manager della NBC chiamò al telefono mio padre e gli chiese: "Vogliamo sapere perché mai continui a tenere Spock sullo sfondo. Perché non fai storie che lo riguardano maggiormente?" Naturalmente mio padre rispose che era stata una precisa condizione dettata all'inizio da alcuni dirigenti della NBC e dall'altra parte del filo giunse la replica: "Ma dai, sei fuori di testa? Chi l'ha detto? Lo sanno tutti che Spock è terribilmente popolare!" Ad ogni modo la NBC commissionò altri tre soggetti da cui avrebbe scelto il secondo pilot e mio padre decise di avvalersi, in fase di scrittura, della collaborazione di Stephen Kandel e Samuel A. Peeples. I tre episodi proposti alla NBC furono, in questo caso, Omega glory di Kandel, Mudd's Women di Peeples, e Where No Man Has Gone Before di mio padre. Ma in questo caso mio padre era tranquillo. Niente di cerebrale o complicato stavolta. Erano tre storie di avventura e azione su cui la NBC non avrebbe potuto avere alcunché da ridire. E difatti, benché per il secondo pilot venne scelto l'episodio firmato da mio padre, gli altri due soggetti furono comunque successivamente convertiti in altrettanti episodi della serie. Nel frattempo il personaggio femminile di "Number One", vicecomandante dell'Enterprise sparì, anche se Majel Barrett, l'attrice che la impersonava, venne mantenuta nel cast per ricoprire il ruolo dell'infermiera e braccio destro del Dr. McCoy, Christine Chapel, attrice che nel 1969 mio padre pure si sposò! Un matrimonio fantastico, anzi due... [si commuove] Ma questa è un'altra storia... Dicevamo dell'equipaggio. I ruoli per il mio secondo episodio pilota furono stravolti. Mio padre ragionò a lungo sull'opportunità di inserire personaggi chiaramente non americani sul ponte di comando. Se avesse messo un nero, sarebbe andato contro le preferenze degli stati del sud, se avesse messo un messicano, in Texas e in Arizona avrebbero storto il naso, e se avesse messo un cinese avrebbe potuto perdere potenziali vendite del telefilm in Indonesia. Del resto era anche difficile pensare che in un futuro così distante, su una nave grande come l'Enterprise ci sarebbero stati solo americani bianchi. Le discussioni che ebbe con i suoi collaboratori non lo fecero giungere ad alcuna conclusione tranne il fatto che la decisione avrebbe dovuto prenderla lui. E alla fine la prese, optando per un cast multietnico, con gli attori che poi avete imparato a conoscere nel corso degli anni. Solo Walter Koenig fu inserito nell'equipaggio a partire dalla seconda stagione nel ruolo del navigatore di origini russe Pavel Chekov. Il suo ingresso nella serie fu dettato da due esigenze. La prima di avere nel cast il ruolo di un giovane irruente che potesse accattivarsi le simpatie del pubblico adolescente e la seconda di rimediare a un errore di natura diplomatica. Infatti non ci misi molto a farmi notare anche a Mosca e addirittura la Pravda si occupò di me con un articolo sull'edizione destinata ai lettori giovani. L'articolo a dire il vero mi elogiava, ma non lesinava un'aspra critica a proposito della mancanza di un russo nell'equipaggio, affermando che l'importanza della Russia nell'esplorazione dello spazio era tutt'altro che marginale. E questo era sacrosanto. Così, quando in base a queste esigenze mio padre ideò il personaggio di Chekov, mandò addirittura una lettera di scuse al Ministero degli Affari Culturali di Mosca. Ma francamente non ho idea se gli abbiano mai risposto. Comunque, dopo una lavorazione durata dieci mesi e un budget tutto sommato mantenuto (le spese furono di 330.000$ contro i 300.000$ concessi dalla NBC e dalla Desilu), alla fine del gennaio 1966 il mio nuovo episodio fu inviato a New York alla sede della NBC, e tutti trattennero il respiro per un paio di settimane. Alla metà di febbraio giunse la risposta: sarei andato in onda a partire dal successivo settembre! [applaude].