
Una nave sottosopra
Passare da un soggetto di un paio di pagine, ovvero quello approvato dalla NBC, a una sceneggiatura di un episodio TV che può eccedere le cinquanta cartelle, non è semplice. Non è semplice in termini narrativi, ma non è semplice soprattutto nel momento in cui le cose che scrivete poi sapete che le dovrete fare vedere. E le cose possono essere ancora peggio se state facendo fantascienza, e vi accingete a creare un nuovo universo, che nel contempo deve essere futuristico, credibile, comprensibile, facile da realizzare ed economico. Dovete decidere la forma dell'astronave, lo stile degli ambienti, come sono le armi, i costumi, i mobili, le acconciature degli uomini e delle donne, gli aggeggi che i protagonisti usano per comunicare. Dovete chiedervi come sono anche le forchette e i coltelli, come accidenti scrivono i vostri protagonisti, e come vanno in bagno, sì pure quello. Dura la vita di noi show televisivi, eh? Comunque, mio padre si mise al lavoro e, insieme al suo principale consulente, Harvey P. Lynn, un fisico della Rand Corporation, e a due collaboratori, Pato Guzman e Matt Jeffries, trovò una soluzione a ogni aspetto rilevante di come sarei dovuto sembrare. Ma non fu un'operazione facile. Prendiamo zio Matt, per esempio. Era un pilota e un membro dell'Aviation Writers Society, esperto di storia dell'aviazione e lavorava già su un'altra serie, quando fu chiamato a lavorare per mio padre, per occuparsi soprattutto degli aspetti tecnologici della serie. Ricordo che al loro primo incontro, dopo avergli esposto brevemente quello che aveva in mente, ovvero che dovevano realizzare una serie ambientata qualche centinaio di anni nel futuro, con una nave spaziale che si muovevano nello spazio profondo, e che non si sarebbe dovuto vedere fumo, getti di fuoco o di gas, perché non avrebbero dovuto andare su Marte, ma in posti della galassia che non hanno ancora un nome, insomma qualcosa di tecnologicamente molto avanti nel futuro, alla fine mio padre uscendo concluse: "Non mi importa come lo fai, basta sembri una cosa potente".

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