La fine di agosto segna la fine della stagione, non solo dal punto meteorologico ma anche televisivo. Finiscono le serie "estive", in genere quelle considerate di minor impatto, e si apprestano a prendere il via quelle autunnali. Di queste ultime - quelle... che vengono - ci occuperemo in un prossimo articolo. Diamo un'occhiata invece a come sono andate quelle appena terminate, cercando di non dire troppo (ma se vi terrorizzano gli spoiler forse è meglio se lasciate perdere).
E' finita il 7 agosto, con la messa in onda sulla BBC dell'episodio Doomsday, la seconda (o ventottesima, secondo i punti di vista) di Doctor Who. La serie è stata apprezzata dai fan storici del dottore inglese, molto meno da quelli nuovi che si erano avvicinati alla serie solo con la ripresa dello scorso anno. Il motivo è semplice: da una serie relativamente adulta come quella impostata attorno a Christopher Eccleston quest'anno si è tornati a toni e temi per ragazzini, secondo il modulo più classico della serie. David Tennant è un giullare, che difficilmente può rendere seria qualunque cosa: spariti i toni dark, le ruvidità e i problemi tra i diversi personaggi, spariti i temi scomodi e controversi che con Eccleston riuscivano a emergere anche quando si combatteva un'invasione di alieni scoreggioni. Con la nuova stagione di The Doctor sono tutti amici, allegri e contenti, e gli alieni possono far paura solo a spettatori da dieci anni in giù. Peccato.
Dichiaratamente dedicata agli adolescenti è invece Kyle XY, serie creata da Eric Bress e J. Mackye Gruber alla prima stagione su ABC Family, centrata su un ragazzotto (Matt Dallas) che viene trovato in mezzo alla foresta. Nudo, senza ricordi, senza ombelico e con un'attività cerebrale cinque volte superiore a quella degli esseri umani normali. E con un misterioso Nicholas Lea (il Krycek di X-Files) che lo tiene d'occhio di nascosto. Nel corso delle dieci puntate la serie cambia rotta diverse volte: i primi episodi sono dedicati all'impatto del ragazzo senza alcuna esperienza con il mondo attorno a lui, poi ci si sposta su una serie di episodi caratterizzati da tematiche più specificamente adolescenziali, mentre gli ultimi episodi si concentrano finalmente sul mistero riguardante l'origine di Kyle. Purtroppo la serie è stata rinnovata per un'altra stagione, quindi il finale non dà tutte le risposte che si vorrebbero, anche se, tutto sommato, un quadro della situazione lo dà.
Fa un po' impressione vedere la sigla di 4400, molto elegante ma centrata sullo choc del ritorno dei rapiti a decenni di distanza dalla loro scomparsa, sradicati dal loro mondo e reinseriti in un'epoca in varia misura diversa da quella di origine. Una tematica che la serie di Scott Peters e René Echevarria trasmessa dal canale USA ha del tutto abbandonato da almeno due stagioni: la terza appena conclusa è condotta da una fortissima continuity che segue l'escalation della guerra nel presente tra le due fazioni in lotta nel futuro. Una guerra "tra bene e male" che porterà alla distruzione dell'umanità se il corso del tempo non verrà cambiato, che vede i protagonisti Tom Baldwin (il genero di William Shatner Joel Gretch) e Diana Skouris (Jacqueline McKenzie) quasi dei semplici osservatori. E nel finale della stagione, che si è chiusa il 27 agosto col tredicesimo episodio, Fifty-Fifty, la lotta si inasprisce portando al conflitto aperto tra i due "campioni", Isabelle (Megalyn Echikunwoke), la ragazza dai poteri assoluti, e Jordan Collier (Bill Campbell), il profeta risorto.
Se in 4400 la continuity è al centro della serie, nella quinta stagione di The Dead Zone è praticamente sparita. La serie, creata da Michael Piller, cerca di riprendersi dopo la scomparsa del suo artefice. La qualità degli episodi è sempre ottima, gli spunti originali o comunque ben gestiti, ma manca quel qualcosa in più che faccia tornare lo spettatore ogni lunedì. Solo undici episodi durante i quali lo spettatore si chiede come mai Johnny Smith (Anthony Michael Hall) abbia finito per disinteressarsi alla carriera politica di Greg Stillson (Sean Patrick Flanery) che è destinata a portare a catastrofi apocalittiche. La trama viene ripresa solo nell'ultimissimo episodio - The Hunting Party - andato in onda sul canale USA il 27 agosto, come a dire, quest'anno è andata com'è andata, ma l'anno prossimo torneremo alla grande. Speriamo.
Durerà invece fino a metà settembre Eureka, serie brillante prodotta da Sci Fi Channel su una cittadina segreta popolata da scienziati, che sta avendo un ottimo successo. Nel cast Colin Ferguson nella parte dello sceriffo Carter, mentre i fan di Progetto Eden ritroveranno Debrah Farentino, anche se in una parte minore. E a fine settembre finirà anche la prima mezza stagione di Stargate SG-1 e Stargate Atlantis, con la speranza che in marzo, quando riprenderanno, vada un pochino meglio.
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