Ispirandosi al set di John Barry del 1978, Dyas ha costruito una ‘nave di cristallo’ per Superman larga 150 piedi e profonda 135, alta circa tre piani. “Ricorda la capsula di cristallo che ha portato Superman sulla Terra nel primo film di Donner”, dice Dyas. “Superman usa la sua ‘tecnologia del cristallo’ per creare la nave e credo che il risultato sia insolito ed elegante. Abbiamo usato lo stesso metodo per la Fortezza della Solitudine, sviluppando l’idea con l’aiuto delle nuove tecnologie. Ad esempio, invece di vedere la Fortezza solo da un’unica direzione come nel film del 1978, abbiamo ottenuto una vista a 360 gradi permettendo a Bryan una panoramica intorno a questo ambiente grande come una cattedrale. E’ abbastanza spettacolare”.

“Brandon non sapeva proprio cosa lo aspettava”.
E nei mesi seguenti è vissuto con indosso una seconda pelle di tessuto chiamato Milliskin, sotto la quale veniva inserito un ulteriore strato sagomato per far risaltare i muscoli. “Poiché la Milliskin è aderentissima, appiattiva la muscolatura naturale di Brandon, quindi siamo dovuti intervenire per imbottire forme e i contorni”, dice Mingenbach.
La famosa ‘S’ in rilievo era di latex, il mantello di una particolare lana francese, con uno speciale trattamento ‘ombre’ che dava alla parte centrale un rosso acceso, mentre l’esterno era stato gommato per ottenere un certo peso e una certa struttura. “Era ovvio che non poteva stare comodo con quel doppio costume e quel mantello pesante quasi cinque chilogrammi”, continua Mingerbach.
Routh ha avuto anche bisogno di sottoporsi a un intenso allenamento fisico, iniziato appena ha saputo di aver ottenuto la parte. A Los Angeles è stato seguito da Gudni Gunnarson. “I mesi di lavoro a Los Angeles sono serviti per preparare il mio fisico a sostenere lo stress cui avrei dovuto poi sottopormi in Australia”.
Arrivato a Sydney, Routh ha iniziato a lavorare con il trainer australiano Michael Ryan. “Gli inizi sono stati difficili, e anche il seguito”, ricorda Routh, “mi sono sentito più un atleta che un attore”. Penzolare a cinquanta piedi da terra o trattenere il respiro sott’acqua con addosso un costume aderentissimo ha messo a dura prova il mio fisico, ma poi piano piano mi sono abituato”.
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