L'uomo disintegrato è stato il primo romanzo a vincere, nell'ormai lontano 1953, il premio Hugo, ora Urania Collezione ripropone l'opera di Alfred Bester in una versione finalmente integrale.
L'era è il prossimo futuro, in cui l'uomo si è sparso tra i pianeti del sistema solare e una classe di telepati, gli esper, vive pacificamente in una società quasi perfetta, dove l'omicidio premeditato è virtualmente scomparso.
La vigilanza degli esper ha infatti garantito per decenni la scoperta delle intenzioni omicide, ma ora questo sta per finire, Ben Reich, potentissimo e temuto proprietario della mega corporazione Monarch utilities & resources, è intenzionato a uccidere il suo avversario in affari D'Courtney, prima che questo lo rovini completamente.
Per portare a termine il suo intento senza essere fermato e senza subire la condanna alla disintegrazione Reich cerca alleati e prepara in piano meticoloso e accurato, riuscendo infine nell'intento di assassinare il suo avversario.
La polizia, guidata dal geniale esper di prima classe Lincoln Powell, si mette sulle tracce dell'omicida e la rete attorno a Reich incomincia a stringersi, con un susseguirsi di mosse e contromosse, in una partita a scacchi allucinante, sino a quando un colpo di scena sembra scagionare il principale indiziato.
Ma proprio quando sembra che il malvivente sia riuscito a farla franca iniziano una serie di attentati alla sua vita, e qualcuno incomincia a pensare che la posta in gioco non sia più solo la punizione di un assassino.
Affascinante è forse l'aggettivo che meglio riassume il romanzo di Bester, un'opera complessa e sofisticata ma nello stesso tempo leggera e briosa.
Il lettore viene calato immediatamente nel mondo futuro, che Bester delinea con poche ma precise pennellate, si veda nelle prime pagine l'occhiata all'orologio con la quale si viene a sapere quanti e quali pianeti e satelliti del sistema solare sono stati colonizzati.
Non bisogna tuttavia lasciarsi trascinare dallo stile spumeggiante del romanzo, ogni pagina va letta con attenzione, Bester dissemina indizi che possono aiutare a capire le motivazioni di Reich, e preparano i colpi di scena finali.
Un romanzo assolutamente imperdibile per ogni appassionato, ma anche per chi cerca semplicemente una buona lettura.
Alfred Bester nacque il 18 dicembre 1913 a New York, da una famiglia della media borghesia, ricevette il bachelorato in arti nel 1935 e quattro anni dopo pubblicò la sua prima storia di fantascienza, "The broken axiom" sulla rivista Thrilling Wonder Stories.
Abbandonò il campo della fantascienza nel 1942, per scrivere sceneggiature dei più famosi supereroi come Superman e Lanterna Verde, per poi rientrarvi nel 1950, con una serie di racconti e romanzi destinati a lasciare il segno.
Oltre a L’uomo disintegrato scrisse un altro romanzo di assoluto valore, Destinazione stelle (The stars my destination, 1956), la storia di una vendetta in un sistema solare ancora più strano di quello descritto ne L’uomo disintegrato.
Tra i racconti possiamo citare Mandato di sparizione (Disappearing act, 1953), lo scoppiettante 5.271.009 (id, 1954), la folle e inconcludente scorribanda temporale di Gli uomini che assassinarono Maometto (The men who murdered Mohammed, 1958) e l’inquietante L’uomo PI (The PI man, 1959), non a caso questi racconti sono inclusi nell’antologia Stella della sera, pubblicata nella collana SF-narrativa d’anticipazione, dove l’Editrice Nord raccoglieva le opere più innovative.
Un altro lungo periodo di silenzio trascorse dal 1964 al 1973, anno dal quale Bester ricominciò a scrivere, sono di questo periodo i romanzi Connessione computer (The computer connection, 1974), Golem 100 (id, 1980) e I simulanti (The deceivers, 1981).
Bester ci ha lasciato nel settembre del 1987.
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