L’ufficialità è stata sancita dai comunicati stampa: Prey, fps in gestazione da ben undici anni, rompe gli indugi e dopo essere stato lanciato sul mercato americano l’11 luglio scorso, da venerdì 14 sarà disponibile in contemporanea in tutti i principali paesi europei, Italia compresa.
Di Prey abbiamo già parlato in occasione dell’apertura del sito ufficiale (http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/8012/). Indicato come fulgido esempio del concetto di vaporware, cioè di gioco presente solo nei discorsi da forum (e di cui 3D Realms, produttore ufficiale, ha già dimostrato tutta la propria esperienza con il caso Duke Nukem Forever), nel giro di pochi mesi, se non addirittura di poche settimane, ha assunto la stessa concretezza di una colonna di granito. Non solo, ha suscitato un sincero interesse andando oltre le chiacchiere per concentrare l’attenzione sui contenuti e sugli aspetti tecnici.
Merito di Human Head Studios, team di sicura qualità che ha preso silenziosamente in mano il cadavere di uno shooter e, con tenacia e idee chiare, nel giro di cinque anni ne ha fatto una creatura viva e vitale. Utilizzando la tecnologia di DOOM 3, all’epoca ancora in fase di completamento, insieme a soluzioni di gameplay che potessero mantenere viva la tensione, Human Head ha provato a sfornare un prodotto in grado di distinguersi dalla massa degli sparatutto in prima persona, tutta grafica e stupidità artificiale.
La storia di Tommy, il Cherokee rapito dagli alieni insieme alla fidanzata e al nonno sciamano, fornisce sicuramente spunti interessanti allo sviluppo della storia, così come le soluzioni tecniche adottare, prima fra tutte quella dei portali, autentici buchi nello spazio che consentono di spostarsi senza soluzione di continuità all’interno della gigantesca astronare, metà meccanica e metà organica. Altre novità riguardano lo spirit walking, la possibilità di staccarsi dal proprio corpo per compiere diverse azioni quali ad esempio impossessarsi del corpo dei nemici, nonché di resuscitare entro un lasso di tempo una volta uccisi, e la gravità variabile nelle diverse zone dell’astronave. Queste tre peculiarità, combinate tra loro, dovrebbero assicurare notevole varietà di azione ed atmosfere.
Paradossalmente l’aspetto grafico potrebbe essere un punto debole, visto che cinque anni di sviluppo costituiscono un’era geologica nel mondo dei videogame, e che nel frattempo si è avuta una vera overdose di raffinatezze grafiche presenti in altri giochi, a cominciare da Half Life2. Ad ogni modo Prey rischia seriamente di essere uno degli shooter più interessanti e originali degli ultimi anni; rischio che in passato ha bruciato più di un progetto partito con grandi ambizioni (vedi ad esempio Daikatana) e annegato in un mare di noia. Ai posteri, cioè ai giocatori, l’ardua sentenza…
Prey è disponibile per PC e XBOX 360, in edizione normale e in una Collector’s Edition limitata. Il prezzo di listino, salvo promozioni, dovrebbe essere di 59,90 euro.
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