Lei annuì restando voltata. Poi le spalle iniziarono a sussultare per i singhiozzi trattenuti. - Immagino fosse troppo bello per durare. Era quasi come riavere una famiglia: Cyn e Moon che scherzavano a tavola. Le partite a carte prima di andare a letto. Le gite della domenica. C’era... - si pulì gli occhi con uno strofinaccio a quadretti - armonia. Pace. Serenità. Tutto si svolgeva come volevo io. Esattamente come desideravo io. Non era mai successo e ora non succederà mai più. Ma per qualche tempo ha funzionato veramente. Ieri sera quando mi ha detto che usciva per fare due passi ho pensato, per la prima volta, che ne era valsa la pena.- Ha idea di chi possa essere stato?Si voltò lentamente. Il viso sembrava sfatto, i lineamenti sciolti. Balenò una scarica di odio nella stanza. Percepirono l’intensità di quell’odio come uno spostamento d’aria. L’esplosione di uno sparo.- Un pazzo. Qualcuno che non lo conosceva affatto. Cristo, eravamo tutti pronti a morire per lui.

6

Marg era seduta al Prince Bonnie e sorseggiava una Root Beer. Ewan si avvicinò al bancone e fece un cenno al barista.- Marg, mi stupisco di te! - esclamò con tono falsamente scandalizzato. - Sei ancora in servizio! Le palpebre finemente truccate di viola si strinsero ed Ewan percepì l’immagine di se stesso tristemente penzolante dal ramo di un albero. Lei finì il bicchiere con un solo sorso. “Hai i risultati dell’autopsia?” Ewan tornò serio di colpo. Sapeva che l’umore di lei non era dei migliori e non aveva intenzione di discutere il caso in presenza di orecchie indiscrete. Lui stesso, per abitudine, non portava documenti dei casi fuori dall’ufficio.“L’esame del corpo è stata una sfida per i nostri tecnici di laboratorio. Colpo d’arma da fuoco al cuore. Tanto per cominciare.”“Cosa vuoi dire? Non è stata questa la causa della morte?”“Temo di no. Devi sapere che il nostro amico aveva un sistema circolatorio piuttosto bizzarro. Qualcosa di mai visto. Mi assicurano che la ferita non era mortale.”

Lei lo fissò seria. “Un mutante?”. Il cipiglio s’incupì. “Era davvero uno di noi?”

“O un alieno. No, scherzi a parte, i nostri stanno cercando di terminare tutte le analisi prima che il comitato etico dei druidi si metta in mezzo. Se lo portano via non sapremo più niente di lui. E ti assicuro che è veramente qualcosa di straordinario. Malcom ha trovato quello che lui ha definito il “centro empatico”. Quando arrivi in centrale domani, passa da lui e ti esporrà la sua teoria.”

“Dunque... cosa l’ha ucciso?”

Ewan prese qualche anello di cipolla fritta e si mise a masticarlo rumorosamente. Trasse di tasca una manciata di conchiglie scheggiate e le dispose in ordine sul bancone del pub. “Colpo contundente alla testa. L’hanno colpito al viso, ma gli hanno solo rotto il naso. L’hanno buttato nel canale, ma non c’era acqua nei polmoni. Quindi neanche questo può averlo ucciso.”

In cima alla sua piramide di conchiglie grigie, mise una bellissima conchiglia bianca, levigata e opalescente, perfetta.

“Se non ti sbrighi ad arrivare al punto ti tiro fuori la risposta con le cattive”

La costruzione di conchiglie crollò miseramente e tutte si sparpagliarono tra i bicchieri. Alcune caddero per terra finendo sbriciolate sotto gli stivali di qualche pescatore.

“Avvelenato. Una tossina sconosciuta con arresto immediato e irreversibile delle funzioni cardiorespiratorie”

Marg strinse le labbra, come sempre faceva quando non le piaceva quello che aveva appena sentito. Il suo sguardo frugò nella folla serale che si avvicinava al pub. Esaminò tutte le facce finché non trovò quelle che aveva evocato prelevandole dal dossier. - Sono loro. Andiamo.

Ewan rimise in tasca le conchiglie, prese il suo bicchiere di ACE, una manciata di anelli di cipolla fritti e si alzò per raggiungere il tavolo dove Greg e Peer Munro si stavano insultando senza risparmio di energie.

Il volume delle loro voci non era così alto da disturbare chi leggeva le quotazioni del mercato del pesce sui display sopra al bancone o le previsioni del tempo di un druido ubriaco con i denti guasti, ma era sufficiente a creare intorno una barriera di odio e rancore quasi tangibile. Marg ed Ewan si fermarono alle spalle del padre e udirono le ultime, lapidarie, parole del figlio.

- Vorrei che tu fossi morto, vecchio rimbambito!

- E io che tu non fossi mai nato, teppistello fannullone!

Marg si fece avanti porgendo il distintivo. - Polizia di Glasgow. Mi spiace interrompere l’amabile discussione, ma abbiamo bisogno di scambiare due parole con voi.

Il ragazzo era paonazzo in viso e fece per replicare qualcosa. Forse lei aveva intuito il tenore della riposta ma quelle parole non uscirono mai dalla bocca di Peer Munro. Era come se qualcuno gli avesse tolto l’audio all’improvviso. Mosse le labbra freneticamente ma la voce era scomparsa.

- Cosa gli avete fatto? - gridò allarmato il padre.

- Niente di preoccupante - lo rassicurò Ewan. - Gli diamo il tempo di pensare prima di parlare. Un regalo prezioso di questi tempi - annuì compiaciuto. - Ad ogni modo siamo qui per l’omicidio di Moon.

- Se volete qualcuno che aveva interesse a farlo fuori, ce l’avete davanti. Era... - il vecchio Munro strinse i pugni allungando il mento ispido verso il ragazzo. - Era un gran lavoratore, un’ottima persona. Avrebbe preso il posto di mio figlio in fabbrica e questo sciagurato era geloso, non sopportava che io avessi finalmente trovato un degno erede al quale trasmettere tutta la mia esperienza.

- Ma figurati! - replicò indignato Peer, che aveva ritrovato la voce anche se suonava querula. - Chi se ne frega di quel pidocchioso lavoro. Moon era il mio migliore amico. Non sapeva che farsene di quel mondo di vecchi ammuffiti. Io e lui avremmo potuto fare grandi cose.

Ewan fissava il ragazzo con intensità. Poi il viso gli si illuminò per la rivelazione. Peer si affrettò ad abbassare lo sguardo arrossendo violentemente.

Così abbiamo scoperto il suo piccolo segreto.

Marg non si mosse nè cambiò espressione. Già. Si è accesa l’insegna che grida AMORE. Mi chiedo se si trattava di amore non corrisposto.

- Deve essere stato un incidente, - esclamò convinto il padre, senza accorgersi del silenzioso scambio di battute, - era la persona migliore che io abbia mai incontrato. Nessuno poteva avere un motivo per fargli del male. Neppure il balordo più balordo di questa pidocchiosa città.

Il barista appoggiò una mano sulla spalla del vecchio Munro. La stretta delicata e il volto serissimo portarono il silenzio assoluto al tavolo.