"La resistenza è inutile, voi sarete assimilati". Una frase famosissima di Star Trek, pronunciata dai Borg, probabilmente i cattivi più affascinanti di tutte l'universo creato da Roddenberry. Eppure, si tratta di una frase che era già stata pronunciata, molti anni prima, da altri temibili esseri in parte uomini e in parte macchine: i Cybermen, uno dei nemici storici di Doctor Who. Apparsi per la prima volta nell'episodio The Tenth Planet, nel 1966, l'ultimo episodio con protagonista il primissimo Dottore, William Hartnell, sono poi ricomparsi in parecchi altri episodi venendo a contatto con diversi altri dottori.
Sabato scorso è stato il turno del decimo Dottore, David Tennant. A causa di un malfunzionamento del Tardis il Dottore e i suoi assistenti finiscono in un presente alternativo nel quale la Cybus Industries ha sviluppato degli esseri dal corpo metallico e dal cervello umano: i Cybermen. L'episodio, in due parti, terminerà sabato prossimo.
Le reazioni dei fan sono state molto diverse da quelle registrate lo scorso anno, quando Christopher Eccleston fu messo a confronto con i Daleks. L'episodio è stato criticato come banale, scontato, stupidotto. In effetti, oggi come oggi è difficile considerare credibili degli esseri meccanici che si muovono lentamente con passi meccanici, così come è difficile pensare che si possa considerare una minaccia per l'umanità l'invenzione di soldati meccanici telecomandati.
Ma in generale questa seconda stagione del nuovo corso di Doctor Who (ventottesima in totale) ha chiaramente virato verso un pubblico più giovane, con tematiche più leggere e un approccio meno cupo e più ingenuo. Insomma, la serie "fatta per i giovani ma che piace agli adulti" è tornata a rivolgersi ai ragazzini, e gli adulti la apprezzano un pochino meno.
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