Irruzione nella Stanza Grigia: The Nova Trilogy
Gli anni Sessanta furono un periodo estremamente creativo per Burroughs, che nella prima metà del decennio completò la Trilogia Nova. Come si è detto, la Trilogia Nova deriva come il Pasto nudo dai manoscritti assemblati tra il Sud America e Tangeri e rappresenta una prosecuzione del suo discorso ideologico e stilistico, al punto che il Pasto nudo può essere letto quasi come un preludio o un prologo alla sequenza successiva. Nota anche come Epica Nova o Trilogia del Cut-up, in essa Burroughs radicalizza le sue intuizioni e sviluppa la sua tecnica estendendo un vero e proprio manifesto. Nei tre romanzi del ciclo l’elemento fantascientifico che in maniera ancora timida emergeva dalle pagine del Pasto nudo assume un aspetto più consapevole e diventa in alcuni punti, come ad esempio in Nova Express, addirittura preponderante.In riferimento alla Trilogia Nova, risulta comunque improprio parlare – se non di ciclo – di sequenza. I tre romanzi che lo compongono (che, come ebbe a dire lo stesso Burroughs, più che romanzi sono dei “poemi in prosa”) non seguono un ordine logico univocamente individuabile, il che è anche piuttosto giustificabile visto che derivano tutti dagli appunti del Word Hoard. L’ordine di pubblicazione è pertanto puramente accidentale, e alcuni critici propendono per una linea narrativa che parte con The Soft Machine (1961), prosegue con Nova Express (1964) e si conclude con The Ticket That Exploded (1962). La loro interpretazione, comunque, non è unanimemente condivisa e appare ad alcuni come una forzatura. In effetti, proprio in virtù della sua natura di rielaborazione di precedenti scritti, la Trilogia Nova replica sulla scala del ciclo la struttura della routine, nella quale si innestano i capitoli come subroutine e così via. L’intera trilogia in effetti può essere letta, in alcuni punti, come iterazione ennesima di un ciclo che rimescola nel suo corpo schegge e visioni estratte dagli altri volumi, con tecniche che l’autore definì di flash back e flash forward e che producono come risultato una generale e ripetuta intersecazione dei piani temporali delle tre non-trame.A complicare ulteriormente le cose, è stata la mania di Burroughs di rimettere continuamente mano a The Soft Machine e The Ticket That Exploded, che fino alle loro ultime riedizioni subirono numerose revisioni, anche piuttosto radicali. Nova Express rimase invece sostanzialmente invariato nella forma della sua prima pubblicazione.Fedele alla sua teoria che il linguaggio sia un virus e uno strumento di controllo, Burroughs realizzò con la Trilogia Nova un capolavoro di crittografia letteraria: è impresa ardua decodificare la straordinaria molteplicità di temi e riflessioni che trovano spazio nella densità concettuale dei tre poemi in prosa che la compongono, e non deve sembrare paradossale l’affermazione che ciascuna pagina riserva emozioni e sorprese diverse a seconda del lettore. Le immagini che emergono dall’affastellamento di idee rispondono infatti a gusti soggettivi e sono intrinsecamente collegate alla sensibilità di ciascuno. Ma in generale possiamo affermare che la tattica di guerriglia culturale di Burroughs, ispirata come già si è detto a una strategia di de-linearizzazione del testo, affronta di petto il tema del controllo esercitato da gruppi occulti di potere ai danni dell’umanità, attraverso l’impiego appunto delle risorse del linguaggio. Il linguaggio è un virus e come virus ha diverse personalità e s’incarna nelle essenze dei misteriosi agenti della Banda Nova (la Nova Mob, nell’originale): il virus è di origine extraterrestre e ha già attaccato diversi altri pianeti e civiltà. Proviene dalla Nebulosa del Granchio, il risultato di un’immane supernova osservata dagli astronomi cinesi nel 1054, nella costellazione del Toro: la supernova sarebbe stata essa stessa il risultato delle spericolate attività della Banda Nova che ora si appresa a sferrare il suo attacco alla Terra dalla sua testa di ponte su Venere. Il loro intento è disseminare in seno all’umanità un numero sufficiente di focolai perché dalla radicalizzazione dello scontro in conflitto possa esplodere una nuova supernova.Il piano è ormai pronto a entrare nella sua fase finale quando entra in gioco una forza di polizia intergalattica: è la cosiddetta Polizia Nova. La Banda Nova è stata tradita da uno dei suoi stessi membri, Izzy lo Spaccio, e ora deve vedersela con l’alleanza della Polizia Nova con la resistenza terrestre, capitanata da Hassan-i-Sabbah, il cui nome replica quello di un leggendario condottiero persiano vissuto tra il 1034 e il 1124, personaggio ricorrente in molta letteratura postmoderna (compare anche nel Pendolo di Foucault di Umberto Eco).
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