Nato a Edimburgo quarantadue anni fa, Charles Stross si sta dimostrando il più incisivo protagonista di quell’ondata britannica che da qualche anno a questa parte sta scuotendo le fondamenta del mondo fantascientifico. Attivo già nel 1987 nella narrativa breve (il suo primo racconto fu ospitato da Interzone, uno dei santuari della cultura cyberpunk), il suo romanzo d’esordio Singularity Sky arrivò nel 2003 e si guadagnò subito una nomination ai premi Hugo. La singolarità citata nel titolo fa riferimento alla teoria proposta da Vernor Vinge (matematico e scrittore di fantascienza, di cui ricordiamo almeno Universo incostante per la Nord e I simulacri per Delos Books) e da Ray Kurzweil (futurista e inventore): si tratta della singolarità tecnologica, quella sorta di orizzonte degli eventi che pone un limite alle capacità di predizione sugli sviluppi del progresso tecnologico dell’umanità e coincidente grosso modo con l’avvento delle prime intelligenze artificiali. Questa ipotetica rivoluzione innescherà un’accelerazione tale nel progresso scientifico e tecnologico da sconvolgere, plausibilmente, gli schemi delle nostre consuetudini umane, i nostri processi cognitivi, addirittura la nostra stessa condizione di esseri pensanti. Nell’evento concorreranno molti altri settori oltre alle IA (dalle nanotecnologie alla ricerca genetica), ma quel che è chiaro è che dopo niente sarà più uguale a prima: gli esseri umani stessi avranno alla loro portata una nuova dimensione fatta di prospettive e possibilità tuttora inimmaginabili, che consentiranno, o forse richiederanno, il passaggio a una condizione postumana.

Il protagonista di Singularity Sky è proprio un esponente

imperscrutabile di una immaginaria civiltà postumana: il suo nome, Eschaton, allude alla fine ultima di tutte le cose che è il concetto di base nell’escatologia, quella dottrina filosofica che indaga appunto i destini dell’uomo e dell’universo. Eschaton è una creatura tanto potente quanto imprevedibile, una sorta di demiurgo generalmente pacifico, che tuttavia non esita davanti a decisioni anche piuttosto radicali che potrebbero sconvolgere la vita dei singoli uomini, come quando impone la dispersione dell’umanità nel cosmo. Quel che sembra certo è che il suo unico fine è salvaguardare il proprio avvento perché, a quanto si deduce dagli enigmatici messaggi disseminati nell’universo a beneficio dell’uomo, Eschaton esiste come discendente dell’umanità, e quindi come entità futura in grado di influenzare il passato… Eschaton rivelerà infine la propria natura come intelligenza artificiale, ma tutte le sue manovre non stanno forse a indicare come il momento della sua nascita sia procrastinabile o addirittura evitabile?

Eschaton tornerà anche in Iron Sunrise, romanzo del 2005 che si svolge come il precedente nell’immediato dopo-singolarità. Anche questo romanzo ottenne una nomination come miglior romanzo dell’anno ai premi Hugo. Prima di questo, però, nel 2004 era stata la

volta di The Atrocity Archives, nel quale le reminescenze ballardiane evocate dal titolo sembrano del tutto casuali. Si tratta di una raccolta che mette insieme due romanzi brevi ambientati nello stesso contesto: la novella omonima, originariamente pubblicata a puntate su Spectrum SF, e The Concrete Jungle, vincitore nel 2005 del premio Hugo per il miglior romanzo breve. Le trame sono incentrate sulle gesta piuttosto scanzonate di un agente di un’oscura istituzione governativa britannica nota come Laundry. Bob Howard è un programmatore ("desk hockey" come preferisce definirsi lui) ingaggiato dalla Laundry. Come recita il suo nome (in inglese “lavanderia”), l'agenzia è incaricata di lavare i panni sporchi del governo, alle prese con singolari contatti dimensionali e realtà alternative, e Bob Howard si troverà a sbrogliare intrighi bizzarri che coinvolgono tanto i Grandi Antichi di lovecraftiana memoria quanto delle inquietanti sette naziste assetate di vendetta, in casi che non di rado rasentano le competenze degli X-Files.

L’ultima fatica di Stross risale allo scorso anno e si è meritata la nomination come miglior romanzo ad alcuni tra i più prestigiosi premi del settore: Hugo Award, Arthur C. Clarke Award e BSFA Award. Stiamo parlando di Accelerando, che il sito canadese SfSite.com ha proclamato miglior libro di fantascienza del 2005. Attraverso i protagonisti seguiamo dal punto di vista di una famiglia l’evolversi della società umana lungo un arco di tempo che abbraccia tre generazioni e, grosso modo, l’intero XXI secolo. Il romanzo si compone di nove capitoli originariamente pensati come racconti lunghi o novelle, tutti pubblicati sulla Asimov’s Science Fiction. Anche le storie che Stross intreccia in questo libro vertono sul tema della singolarità, ma lo affrontano attraverso le fasi del suo compiersi e le sue conseguenze immediate. In esse l'autore indaga gli effetti prodotti sulla società umana prima dal progresso nelle nanotecnologie e poi dalla messa a punto di tecniche per l’estensione della vita. L’evoluzione dell’umanità verso costrutti cibernetici avviene passando per la fuga da una Terra ormai condannata al collasso sociale verso una nana bruna, dove ha luogo l’incontro con una delegazione

commerciale di una civiltà aliena evolutasi tecnologicamente da una sorta di aragoste intelligenti. Il romanzo stupisce e impressiona per le sue invenzioni, ma secondo alcuni commenti deluderebbe sotto il profilo psicologico dei personaggi. Il che è un po’ la critica che qui da noi si muove ad autori come Greg Egan, che prediligono il risvolto tecnologico o scientifico delle loro storie a scapito dell’aspetto emotivo.

A detta dell’autore, l’ispirazione per questo Accelerando affonderebbe nei primi anni Novanta, quando lavorava ancora come programmatore per una società in rapido sviluppo, coinvolta nel boom informatico. Il libro è stato rilasciato on line grazie a una licenza creative commons. Stross ha da poco terminato un seguito, intitolato Glasshouse, che verrà pubblicato nel Regno Unito nel corso del 2006. Aspettiamo con ansia di vedere qualcosa di suo anche in Italia. Il più presto possibile.