Georgette Heyer tra le galassie, possibile? Sembra proprio di sì. Questa volta ci occuperemo di tre romanzi di Alexei Panshin, e per la precisione di Starwell (Starwell, 1968, ed. ital. Galassia 127, 1970), La Rivoluzione Thurb (The Thurb Revolution, 1968 ed. ital. Galassia 136, 1971) e Un mondo in maschera (Masque World, 1969, ed. ital Galassia 187, 1973).
Panshin è probabilmente un autore poco noto ai più, in un carriera tutto sommato breve, concentrata negli anni '70, non si è dimostrato un autore molto prolifico. Di lui si ricordano infatti solo 4 romanzi (tra cui un premio Nebula) ed un paio di antologie, ha però alternato l'attività di narratore a quella di critico e curatore, anche in coppia con la moglie Cory.
I tre romanzi che prendiamo in esame fanno parte di un ciclo dedicato alle avventure di Anthony Villiers, visconte di Charteris e del suo amico Torve il Trog, un simpatico rospone dagli occhi azzurri. Si tratta di una trilogia molto strana e se vogliamo atipica nel panorama della fantascienza mondiale. Gli eventi narrati nei tre romanzi sono pochi e poco significativi, tanto che i romanzi appaiono quasi senza trama. Nel primo assistiamo alle imprese di Villiers mentre manda a monte un ignobile traffico di pollici sullo sfondo di un casinò interstellare, e probabilmente questo è il romanzo più tradizionale, in senso fantascientifico, dei tre. Qui troviamo un Villiers che pare imparentato al James Bond dei romanzi e, vista l'ambiguità con la quale si muove, potremmo quasi supporlo appartenente a qualche corpo di polizia speciale o a un servizio segreto imperiale. Nel secondo lo ritroviamo a fare la Giovane Marmotta in campeggio con gli amici, mentre il terzo romanzo è interamente incentrato su una sorta di carnevale su un pianeta lontano con un'atmosfera che non può non ricordare Jack Vance.
Caratteristica comune a questi romanzi è il ritratto di una classe aristocratica imperiale ricalcata su quello che un americano che abbia letto P. G. Wodheouse può ritenere sia la nobiltà britannica. In questi romanzi tutto è bon ton, tratto e signorilità, persino i cattivi sono estremamente distinti, ed anche se sono pronti ad uccidere, non si sognerebbero mai di compiere una sgarberia o di svillaneggiare la loro vittima. Quando poi arriviamo alle storie d'amore, per altro appena accennate, beh, finiamo in pieno romanzo rosa, tra ragazze decisamente romantiche e rigide istitutrici. Ecco perché abbiamo pensato a Georgette Heyer. Qualcuno potrebbe storcere il naso e bisogna ammettere che questi romanzi potrebbero non piacere a tutti, ma vale la pena di leggerli perché sono indubbiamente divertenti; non sarà un divertimento chiassoso bensì sempre in punta di penna, affidato allo stile più che alle situazioni. Questi romanzi sono "strani" anche per un altro motivo, le continue digressioni dell'autore che interrompe l'azione per parlarci in modo ironico e discorsivo, divertente e divertito, del mondo che sta rappresentando, ma soprattutto del nostro.
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