Capita, a volte, che un attore famoso di una serie televisiva si cimenti con la scrittura. In America è quasi una prassi normale. Due esempi su tutti: William Shatner, alias Capitan Kirk di Star Trek, e Richard Hatch, l’Apollo di Galactica. Entrambi hanno perpetuato le loro eroiche gesta in romanzi, in nome dei loro fan e, perché no, anche del business.
Non si è sottratto a questa tradizione Walter Koenig, ossia il Chekov di Star Trek, scrivendo però un romanzo di fantascienza tout court. Buck Alice and the Actor-Robot, questo il tiolo dell’opera, è appena uscito negli Stati Uniti per i tipi della Coscom Entertainment.
I Milliginians provengono da un pianeta molto distante dalla Terra. Non sono molto diversi da noi, ma tecnologicamente si dimostrano abbastanza superiori, tanto da imporre il loro dominio sulla Terra. Ben presto, la razza umana è ridotta ad una piccola manciata di superstiti, mentre la superficie del pianeta è ricoperta di una strana e micidiale polvere bianca. Uno scrittore di fantascienza con aspirazioni presidenziali, un attore convinto di essere il robot di una serie televisiva famosa, una ragazza scelta per essere madre della futura razza umana sono i protagonisti del romanzo. Dalla mente di Koenig, viene fuori un’opera surreale che pone l’obiettivo di descrivere un’umanità ai limiti della sopravvivenza.
Il romanzo è avvincente e ben scritto, tanto da essere definito da Leonard Nimoy, alias il signor Spock: "Un thriller eccitante e ben concepito".
L’attore americano ha scritto anche per diverse serie televisive, tra cui Family, Matthew Starr, Land of the Lost e Class of '65. Il suo primo libro è stato Chekov's Enterprise, pubblicato nel 1979, dove raccontava il dietro le quinte del primo film di Star Trek.
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