l'editoriale di

Luigi Pachì e Silvio Sosio

Thread Spot, ultima frontiera


Ultimamente ci è capitato diverse volte, compilando la sezione programmi televisivi del Corriere della Fantascienza, di ritrovarci con diversi giorni "buchi": cioè, con neppure un programma in qualche modo fantastico o fantascientifico, neppure una commediola di Ciccio e Franco con uno straccio di fantasma. Ormai sono vari anni che forniamo questo servizio, e questi casi, che nelle ultime settimane sono frequenti, erano accaduti solo un paio di volte.

Star Trek Voyager è stata rimossa, film se ne vedono sempre più di rado. Se non ci fosse TMC che porta avanti Stargate saremmo davvero in braghe di tela.

La fantascienza sta sparendo dalla televisione italiana? Curiosamente, però, si sta infilando in quei piccoli interstizi che frammentano tutti gli altri programmi, ovvero i blocchi pubblicitari.

E' davvero cambiato il mondo... fino a qualche anno fa quasi ci si doveva vergognare se apprezzavamo film o libri di fantascienza (a proposito, portate le vostre testimonianze per l'inchiesta di Delos, all'indirizzo www.delos.fantascienza.com/inchieste/). Oggi la fantascienza è tanto accettata da essere diventata un ottimo mezzo per trasmettere messaggi che sostanzialmente hanno il problema di risultare credibili.

Si parla di giochi, video o prodotti per giovani o giovanissimi? Neanche per sogno. Addirittura la fantascienza va a braccetto con uno dei settori tradizionalmente più timorosi e attenti nella correttezza del messaggio che sta inviando, quello bancario e finanziario. E' il caso di una nota banca di Roma (tanto per non fare il nome...) che già lo scorso anno si era fatta vedere con una campagna creata da Gabriele Salvatores, nella quale i nostri eroi venivano indietro dal futuro per comprare azioni di quella banca; e che quest'anno vede alcuni personaggi tra i quali Eddie Irvine, fra qualche decennio ancora assolutamente giovani come oggi, grazie solo al fatto di avere un conto presso un certo istituto. E che dire poi dei consulenti che vanno fino su Vulcano pur di convincere i propri clienti su come investire i propri risparmi?

E ancora, alieni mafiosi che prendono a ufo, astronavi aliene precipitate sulla terra dotate di alberello profumato, squadre extraterrestri che sfidano i calciatori italiani sponsorizzati dai cioccolatini, per non parlare di una berlina guidata da Fox Mulder e del ragazzino che guida l'auto dei genitori al distributore usando la Forza...

La morale di questa storia? Forse è che ormai la fantascienza è più integrata nel tessuto sociale di quanto noi, vecchi fantascientifici abituati all'emarginazione siamo disposti ad ammettere. Magari lo capissero anche quelli che decidono cosa trasmettere tra uno spot pubblicitario e l'altro.

Nel frattempo noi andiamo avanti indefessi per la nostra strada, ed ecco così che dopo il mitico numero 50 scorso, come vogliono le leggi dell'aritmetica, usciamo in questo freddo novembre con il numero 51. Il blocco centrale di articoli è piuttosto vario: oscilla fra la Francia e l'estremo Oriente. La Francia, con Cannes dove il nostro reporter Roberto D'Onofrio è andato a scovare tutte le piccole case di produzione indipendenti che presentavano film fantastici che forse mai vedremo sui nostri schermi, ma che hanno un profumo così affascinante. E la Francia anche con la sua bellezza più famosa di questi tempi: Laetitia Casta, che Marco Spagnoli ha intervistato il mese scorso quando veniva presentato in Italia il film Asterix e Obelix contro Cesare. I puristi forse diranno che quel film aveva ben poco a che fare con il fantastico e che intervistiamo la Casta solo per fare traffico... bah, noi non diamo mai retta ai puristi.

E l'Oriente. L'Oriente con la fantascienza in Cina, un excursus per farsi un'idea di come possa essere la nostra letteratura preferita in un paese così diverso dal nostro, sia culturalmente che economicamente. E l'Oriente con l'arte sopraffina dell'haiku, la piccola poesia giapponese di tre versi, applicata alle tematiche della fantascienza nello Sci-Faiku, o, come lo abbiamo chiamato noi, il Fantaiku.

In mezzo tra la Francia e l'Oriente c'è Genova, Genova che non ospita solo i nostri mitici redattori Roberto Quaglia e Alessandro Vietti, ma anche Claudio Asciuti, recente vincitore del Premio Urania col romanzo La notte dei Pitagorici uscito proprio questo mese. Lo intervistiamo e pubblichiamo anche un suo racconto.

In questo spazio finiamo sempre per parlare solo della sezione che noi chiamiamo Views, ma come sempre Delos ospita un'enorme quantità di cose interessanti. In particolare segnaliamo per questa volta le columns di Francesco Grasso, che mese dopo mese prende in giro i più grandi autori del fantastico (questo mese tocca ad Heinlein) e dell'enciclopedico Ernesto Vegetti, che già dal numero scorso ha preso le redini della rubrica Numeri Uno per portarci a conoscere le origini delle più note - e delle meno note - collane di fantascienza.

Noi ci rivediamo verso metà dicembre per il numero 52, l'ultimo numero... del penultimo anno del secolo.



I diritti su testi e immagini sono riservati. E' vietata la riproduzione senza l'autorizzazione degli autori.